Don Claudio Pighin, il missionario che è ponte tra due mondi

Giovedì 2 Settembre 2021 di Enrico Padovan
Don Claudio Pighin e Papa Francesco

AVIANO - Di che cosa si occupa don Claudio Pighin nei periodi in cui non deve tenere le redini della parrocchia di Piancavallo, che trovandosi in una località turistica è attiva solo per alcuni mesi l'anno? Come un uccello migratore, il prete fa la spola tra l'emisfero boreale e l'equatore: quando non si trova sull'altopiano del monte Cavallo, infatti, dirige la scuola di comunicazione Papa Francesco nella periferia di Belém, metropoli brasiliana da oltre un milione di abitanti che sorge alle foci del Rio delle Amazzoni.

ISTRUZIONE SOCIALE

Un luogo di istruzione - ma ovviamente non è soltanto questo, è anche un luogo di recupero sociale - nato per strappare i ragazzi dalla vita di strada e offrire loro nuove prospettive in ambito lavorativo. «Sono missionario da quarantadue anni. Quando ne avevo ventisei sono andato all'equatore, all'altro estremo del Rio delle Amazzoni rispetto a dove lavoro adesso, e lì ho compreso l'importanza dell'educazione per sconfiggere la violenza», ricorda don Claudio.
Che prosegue nel suo racconto: «La scuola è stata fondata ventuno anni fa, e da allora abbiamo fatto passi da gigante ottenendo risultati strepitosi come il riconoscimento istituzionale del diploma che conferiamo da parte del governo». 
La scuola viene frequentata dopo le scuole medie superiori, ed il titolo di studio che ottengono gli studenti è un diploma tecnico: poiché il corso è sia teorico che pratico, i circa trentacinque alunni devono essere accompagnati uno per uno attraverso l'apprendimento di competenze che ne fanno dei professionisti a tutto tondo - riprese ed editing video, speakeraggio, scrittura di testi per la televisione.

LA SCUOLA

«La scuola è gratuita perché gli studenti delle periferie a cui ci rivolgiamo non hanno nulla: gli offriamo tutto gratis e ci sostentiamo soltanto attraverso le donazioni», aggiunge ancora il missionario. «A volte la mia amministratrice mi dice che non sa se arriveremo a fine mese, e io le rispondo Abbi pazienza, chissà che arrivi qualcuno': finora siamo sempre stati fortunati ed è sempre successo».

Don Claudio fa da ponte tra i due mondi: la sua presenza in Italia è preziosa per attirare l'attenzione di eventuali benefattori verso il progetto della scuola in Brasile. «Stiamo addirittura scrivendo un libro perché abbiamo sentito la necessità di testimoniare l'esperienza di molti ex alunni che sono passati da noi per poi diventare personaggi interessanti».

L'EX STUDENTESSA

«Il corso di comunicazione è stata la cosa migliore che sia mai esistita qui a Belém: ha salvato molti giovani delle periferie attraverso gli insegnamenti, le pratiche, i consigli e soprattutto le storie di vita che abbiamo sentito ogni giorno. Posso dire con grande orgoglio che sono una di queste anime: mi ha fatto credere di nuovo in me stessa e in quanto lontano siamo in grado di andare»: così descrive la scuola l'ex studentessa Walquiria Melo.
 

Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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