PORDENONE - Acquistare una casa all’asta, sborsare 161mila euro e poi scoprire che è stata confiscata.
LA VICENDA
La casa in questione era ipotecata. Banca della Marca ottiene il decreto ingiuntivo il 1. febbraio 2018. A maggio anche Friulia, che cerca di recuperare 536mila euro ottiene dal Tribunale di Trieste un decreto ingiuntivo nell’ambito del fallimento Antea. Si va all’asta il 1. dicembre 2021. Nella visura fatta dal notaio non ci sono impedimenti. «Solo quando l’acquirente vince l’asta e versa i 161mila euro, il notaio fa un’altra visura e scopre la sentenza del 4 ottobre, diventata irrevocabile il 28 ottobre 2021, nella quale il giudice dispone la confisca», spiega l’avvocato Francesco Silvestri che tutela l’immigrata indiana.
LE ISTANZE
A quel punto entra in scena Friulia chiedendo al Gip l’inefficacia della confisca per poter rivalersi sull’immobile di via bando. Questo scatena a stretto giro l’intervento di Banca della Marca, che chiede di essere riconosciuto come terzo creditore in buonafede nei confronti di Piazza. Ma anche l’istanza dell’avvocato Silvestri, che chiede la revoca del sequestro per equivalente disposto in fase di indagine dal gip, provvedimento che poi ha comportato la confisca. Tre esecuzioni: banca e Friulia che inseguono i soldi da una parte, la cittadina che si era fidata della vendita in Tribunale decisa a prendersi la casa per la quale ha già sborsato i suoi risparmi. «È la prima volta che succede una cosa del genere», osserva Silvestri. Solitamente a spuntarla è il Demanio. Ma in questo caso il giudice ha trasferito la proprietà alla signora disponendo che il custode giudiziario provvedesse a consegnargliela e a cambiare la serratura. Adesso dovrà distribuire i soldi incassati dalla vendita alla Banca e a Friulia.