Crisi Cimolai, primo segnale di svolta: il Tribunale congela cento milioni di debiti

Giovedì 3 Novembre 2022 di Loris Del Frate
La Cimolai

PORDENONE - Se fosse un incontro di boxe la prima ripresa sarebbe a favore della Cimolai Spa. La buona notizia, infatti, è arrivata nel primo pomeriggio di ieri, 2 novembre, e a lanciarla è stato ancora una volta Bloomberg, la stessa agenzia che aveva fatto uscire le indiscrezioni sullo stato di profondo indebitamento della grande impresa pordenonese. Cosa è successo? La Cimolai Spa, impresa specializzata nella realizzazione e installazione di grandi opere in acciaio, ha ottenuto dal tribunale di Trieste il congelamento temporaneo di circa 100 milioni di euro di garanzie collaterali legate ai derivati che la società avrebbe dovuto pagare ai creditori.

Tra gli avvocati che tutelano gli interessi dell'impresa anche il pordenonese Bruno Malattia.

COSA SIGNIFICA
In parole povere 100 milioni di indebitamento dei 300 che erano esplosi a causa dei derivati finiti male, sono stati momentaneamente bloccati dal Tribunale di Trieste dove la stessa Cimolai ha presentato la documentazione per attivare il concordato. Non è poco perchè questo è un segnale per il mercato, per gli eventuali investitori, ma anche per tutti i dipendenti dell' impresa che sono oltre mille assunti direttamente e il doppio legati dall'indotto. A riportare la notizia, come detto, è stato Bloomberg che ha pure citato documenti legali e una «persona informata sulla vicenda».

LA BATTAGLIA
Si tratta, dunque, di un passo avanti che fa sperare in bene, anche se c'è da ricordare che lo sbilancio è ancora notevole e fatti salvi i 100 milioni congelati, ce ne sono altri 200 in derivati e circa 500 in debiti verso le banche. Ma quanto fatto dal tribunale triestino è anche un segnale importante per la battaglia legale che la Cimolai ha ingaggiato con società finanziarie che l'hanno assistita in operazioni di derivati che a suo dire non avevano alcun «senso razionale» e le sono costate centinaia di milioni. Nel dettaglio il broker britannico JB Drax Honore è collegato a 81 milioni dei 100 congelati - spiega sempre Bloomberg - mentre i restanti 19,6 sono ascrivibili ad altre sei società».

IL PORTAFOGLIO
L'azienda «ha stipulato un ampio portafoglio di strumenti derivati con banche e broker, tra cui NatWest Group Plc e Deutsche Bank AG» e «le perdite totali registrate finora dal gruppo ammontano a circa 300 milioni». Ma a muoversi sono anche gli intermediari che si sono trovati con i soldi congelati dal tribunale. «Abbiamo agito del tutto correttamente e respingiamo qualsiasi suggerimento contrario», ha dichiarato un portavoce di JB Drax, citato da Bloomberg. Nelle ultime settimane, riferisce l'agenzia, «diverse società a Londra hanno intentato causa a Cimolai, tra cui Deutsche Bank, Natixis SA e Morgan Stanley».

L'IMPRESA
L'azienda afferma di essere stata pesantemente ostacolata dai derivati. «Molti contratti non sono semplicemente di natura speculativa, sono scommesse asimmetriche progettate solo per il guadagno del venditore», spiega dalla Cimolai. Bloomberg riferisce che «il giudice ha fissato un'udienza per il 13 dicembre», concedendo tempo «al gruppo Cimolai fino al 20 dicembre per presentare un piano di ristrutturazione».
 

Ultimo aggiornamento: 17:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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