PORDENONE - I nomi non escono, ma da quanto si percepisce la corsa per trovare uno o più partner che possano entrare nel pacchetto azionario della Cimolai Spa di Pordenone, potrebbe essere vicina al traguardo. Da indiscrezioni, infatti, sembra che il pool di esperti che stanno lavorando per salvare l’impresa e soprattutto l’advisor finanziario Lazard, potrebbero aver individuato uno o più partner, sia italiani che stranieri. Per la verità sarebbero due, almeno queste sono le voci che circolano, entrambi gruppi imprenditoriali che garantirebbero denaro fresco per portare avanti il salvataggio dell’impresa pordenonese.
Oltre al loro ingresso il presidente del Consiglio di amministrazione, l’ingegnere Luigi Cimolai, sarebbe pronto a ricapitalizzare di suo almeno altri 100 milioni di euro.
FALLA
Sono stati proprio i derivati ad aprire la prima falla nell’impresa ammiraglia del Friuli Occidentale. Una serie di operazioni fatte per gestire il rischio cambi euro - dollaro per i cantieri all’estero e che invece avrebbero generato “buchi” per circa 210 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti più o meno altri 500 milioni di euro di esposizioni con le banche. Cifre considerevoli, ma che la Cimolai Spa con la presentazione della richiesta di concordato in bianco al Tribunale di Trieste è sicura di poter fronteggiare con un piano di ristrutturazione, la ricapitalizzazione e l’ingresso di nuovi partner. Intanto si attende la nomina del commissario mentre il pool di esperti sta lavorando per rimettere in ordine tutte le caselle.