Cimolai, il tribunale dà il via libera al pagamento dei fornitori. Ora si attende il nuovo piano il 20 dicembre

Nonostante le difficoltà i dipendenti hanno sempre ricevuto lo stipendio

Venerdì 25 Novembre 2022 di Loris Del Frate
Crisi Cimolai, pagamento autorizzato ai fornitori

PORDENONE - Si avvicina a grandi passi il 20 dicembre, data entro la quale la Cimolai Spa dovrà presentare il piano di ristrutturazione e avere in mano solide condizioni per l'aumento di capitale che dovrà essere intorno ai 100 - 150 milioni di euro.

Il 13 dello stesso mese, invece, ci sarà a Trieste l'udienza con il giudice Moscato legata al congelamento di una parte del debito causato dai derivati, 100 milioni (più o meno un terzo dell'importo complessivo) che il pool di legali che assistono il colosso pordenonese dell'acciaio è riuscito ad ottenere.


PASSO AVANTI
Intanto arriva un'altra buona notizia. Da quanto si è appreso, infatti, il tribunale avrebbe liberato una quota di crediti dell'azienda che sono stati utilizzati per pagare i fornitori che erano maggiormente esposti. Una decisione importante perché se da un lato è vero che l'avvio della fase per ottenere il concordato ha di fatto bloccato tutte le eventuali rivalse sia da parte di fornitori che banche, dall'altro si rendeva necessario poter ottenere anche le forniture fondamentali per proseguire nell'operatività dell'azienda. Del resto il presidente del consiglio di amministrazione, Luigi Cimolai era stato chiaro sin dall'inizio sulla volontà di andare avanti con il lavoro per completare gli ordini che erano già in casa e andare a cercarne di nuovi.


I DIPENDENTI
Importante anche un altro fatto che la dice lunga sulla battaglia che stanno combattendo alla Cimolai Spa per riportare in acque tranquille l'impresa. Nonostante le difficoltà che in ogni caso esistono, tutti i dipendenti hanno ricevuto sempre puntualmente la paga. Ora che è terminato però, uno dei lavori che stavano effettuando e siccome quello successivo si concretizzerà materialmente tra qualche settimana, non è da escludere che alcuni dipendenti di vari settori della fabbrica, possano essere messi in cassa integrazione. Ma si tratterebbe in ogni caso di un breve periodo, giusto il tempo di avere in casa il materiale per ripartire con la nuova opera che è stata commissionata.


COMMISSARIO
Anche se è trascorso più o meno un mese da quando il pool di professionisti che seguono l'evoluzione della Cimolai ha presentato la documentazione per ottenere il concordato, solo nei giorni scorsi ha iniziato a circolare il nome del commissario a cui il tribunale ha affidato l'incarico. Si tratta del commercialista pordenonese Alberto Cimolai, professionista stimato e molto conosciuto non solo in città. Il commercialista è senza dubbio molto esperto di crisi aziendali visto che - sempre da commissario - ha avuto a che fare anche con altre grosse aziende.


LA CONFERMA
Intanto arrivano le conferme al fatto che ci sono diversi altri gruppi che sono interessati a entrare nell'assetto azionario della Cimolai. È evidente che trattandosi di un percorso complesso ci sarà da aspettare ancora un po' di tempo per capire chi alla fine sceglierà di entrare all'interno della società. Di sicuro molto dipenderà da quale sarà l'esito del percorso legato alla risoluzione della crisi finanziaria che si è acutizzata con il deterioramento di una serie di pacchetti di derivati per circa 300 milioni di euro. Oltre a questo c'è da sommare una esposizione con le banche per altri 430 milioni circa. Come dire che il percorso da fare non sarà facile, ma oggi c'è decisamente molta più fiducia rispetto a qualche settimana fa di poter uscire dalle secche dentro le quali era finita l'azienda pordenonese. Di sicuro è confermato l'interessamento dei due colossi, la francese Vinci e il gruppo italiano Webuild che sono stati i primi ad avvicinarsi. Nei giorni scorsi si è anche diffusa l'indiscrezione che si fosse fatto avanti pure un fondo americano per verificare se c'erano i margini per un accordo. Per ora, però, non c'è nulla di definito. C'è, invece, la necessità di ricapitalizzare, almeno in una prima fase e questo potrebbe farlo la famiglia in attesa che un nuovo partner entri nell'assetto societario dell'impresa pordenonese.
 

Ultimo aggiornamento: 17:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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