PORDENONE - Ricapitalizzare con soldi della famiglia, cercare un partner che porti altro denaro fresco e tutelare al massimo i dipendenti.
UN MIGLIAIO DI ADDETTI
Anche ieri Luigi Cimolai non ha parlato, ma l’azienda ha comunque fatto uscire una nota per spiegare la situazione. «Il gruppo Cimolai - si legge - intende rassicurare i propri dipendenti e il mercato circa il suo presente e il suo futuro. Nonostante la drammatica congiuntura, nazionale e internazionale, la gestione caratteristica è soddisfacente ed in linea con le attese. Il portafoglio ordini – oltre 800 milioni di euro – è ai massimi storici e potrà beneficiare ulteriormente degli investimenti previsti nell’ambito del Pnrr. L’indebitamento ordinario sarebbe del tutto fisiologico». Una nota positiva, dunque, arriva dagli ordini che sono decisamente consistenti. Non a caso pochi giorni fa la Cimolai ha portato a casa una commessa da 14 milioni, il nuovo ponte di Nantes. I problemi sono altri.
I DERIVATI
«L’unica problematicità - si legge ancora nella nota aziendale - è rappresentata da alcuni contratti derivati, emessi all’insaputa del presidente e degli organi sociali che - per effetto della repentina caduta del corso dell’euro nei confronti del dollaro - presentano criticità. Per questo è stato dato mandato a Lazard di esaminare l’intero portafoglio degli strumenti finanziari ed eventualmente rinegoziare o impugnare tali contratti. Questo lavoro è ancora in corso e non è dunque ancora possibile quantificare l’ammontare delle reali ricadute sui conti aziendali. Per affrontare i problemi di natura finanziaria il gruppo ha in corso di definizione un aumento di capitale, il cui ammontare sarà definito solo dopo che Lazard avrà terminato il suo lavoro, al quale sono interessate anche realtà industriali estere». A quanto pare, però, la famiglia Cimolai avrebbe l’intenzione di mantenere il controllo della società.
CONFINDUSTRIA
«La Cimolai è industrialmente sana». A parlare Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico. «È vero che l’azienda ha incrociato problemi finanziari, ma Confindustria sarà a fianco della proprietà per uscire da questa situazione di difficoltà».