La chiesetta degli incappucciati: si flagellavano, divennero ricchissimi

Sabato 23 Giugno 2018 di Paola Treppo
L'oratorio di Santa Maria dei Battuti a Valeriano di Pinzano al Tagliamento
2

PINZANO AL TAGLIAMENTO (Pordenone) - Sorge lungo un percorso frequentato da millenni l’Oratorio dei Battuti, a Valeriano di Pinzano al Tagliamento. La cappella primitiva era stata edificata nel punto in cui si incrociavano la via Concordia e la via cosiddetta dei “Submontana Castella”, quella che oggi si chiama Pedemontana. Viandanti, pellegrini e mercanti dovevano poi attraversare il guado del fiume Tagliamento a Pinzano, a piedi o in barca, diretti in quella che oggi è l’Austria e che un tempo era la terra del Norico. 

L'ordine monastico e i flagellati 
La chiesa faceva parte in origine di un complesso più grande, che comprendeva anche un ospedale; la presenza della Confraternita dei Battuti, religiosi di un ordine monastico che si flagellava, guardando in vita alla sola salvezza dell’anima dopo il trapasso, è attestata già agli inizi del Trecento in un manoscritto della Biblioteca Marciana di Venezia.

Le ricchezze della fraterna
Le fonti d’archivio documentano, nel corso del tempo, l’aumento della disponibilità finanziaria della fraterna che si arricchì sempre di più grazie alle elemosine, ai legati testamentari, ai lasciti, a donazioni e a prestiti. Ne nacque un ingente patrimonio immobiliare costituito da numerosi terreni di proprietà o in affitto nei paesi di Castelnovo, Gaio, Lestans, Sequals, Travesio, Toppo, Colle di Arba, Meduno, Tramonti di Sotto, Istrago, Vacile, Spilimbergo ma anche a Dignano, Cisterna, Coseano, Carpacco, Pozzo di Codroipo, Ragogna e Gemona.

I beni della confraternita
A Valeriano, accanto alla chiesa e al cimitero, furono eretti o acquisiti alcuni edifici che usavano i membri della Confraternita: la casa della confraternita con un cortile, la sala del consiglio per le riunioni, case in piazza e nel centro abitato.  

L'hospitale per viandanti e soldati
Il sodalizio disponeva di solai per il ricovero dei cereali e del fieno, delle cantine del Consiglio e del piccolo ma indispensabile hospitale, documentato almeno dal 1500 e attivo fino all’inizio del 1800. Con spirito misericordioso, i confratelli davano infatti assistenza spirituale e sanitaria ai pellegrini, a soldati, a donne con bambini, a mercanti e a viandanti.

Il movimento penitenziale
In origine i Battuti erano un movimento penitenziale, i cui membri si distinguevano per il caratteristico cappuccio che veniva calato sul viso e un rozzo abito aperto sulla schiena, per la flagellazione; in Italia nacquero nella seconda metà del 1200 con il desiderio di imitare le sofferenze di Cristo. I loro statuti ricordano gli obblighi religiosi dei confratelli: l’autoflagellazione, che nel tempo diventò meno cruenta, la partecipazione alle processioni, recitando le orazioni popolari, il versamento della quota sociale nella festa della Madonna delle Candele, il 2 febbraio, a favore dei poveri; e poi la ricerca della pace e della concordia tra gli associati, pena l’espulsione.

Uno scrigno d’arte
La chiesa dell’ospedale di Santa Maria dei Battuti di Variano ha un’aula coperta con una volta a botte, una abside orientata a est, una semplice facciata a capanna che sui conclude con un piccolo campanile. È uno scrigno d’arte che ha subito gravi danni a causa del terremoto del 1976, quando gli affreschi della facciata furono staccati e portati all’interno, dove sono tutt’ora visibili insieme a opere dell'epoca del Rinascimento. In occasione dell’iniziativa Chiese aperte, nell’estate 2018 l’oratorio resta sempre aperto dalle 9 alle 18; nel caso si trovino le porte chiusa si può chiedere la chiave a una residente che abita vicino alla chiesa.


LE FONTI
L'articolo cita contenuti, disegni e immagini di una mostra sul tema, allestita dal Centro culturale Augusto Del Noce, nell'ambito della Settimana della cultura friulana della SFF. La mostra fu accompagnata, il 19 maggio, da un Convegno. L'iniziativa è stata organizzata dal centro culturale Augusto Del Noce di Pordenone, i disegni (incapucciati e cartina) sono di Laura Guaianuzzi; le relazioni principali al convegno sono state tenute da Miriam Davide e Alberta Bulfon.

Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 14:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci