​Dal menù online alle cene in streaming, Chef Mariutti: ora però serve ripartire

Domenica 4 Aprile 2021
Dal menù online alle cene in streaming, Chef Mariutti: ora però serve ripartire

PORDENONE - «Dobbiamo cercare di trasformare questa disgrazia enorme della pandemia che ci è capitata in una opportunità per fare in modo di migliorare il nostro fare impresa nella ristorazione». È con propositi come questo che lo chef Federico Mariutti, titolare dell'osteria Turlonia a Praturlone di Fiume Veneto, si è rimboccato le maniche sin dal lockdown della scorsa primavera. «Noi - racconta - abbiamo cercato dall'inizio di percorre la strada dell'asporto, ma soprattutto del delivery.

Perché è con le consegne a domicilio che stai vicino al clienti e gli porti un servizio. Ricordo che durante il lockdown duro di un anno fa fare arrivare il cibo pronto come al ristorante nelle abitazioni dove tutti erano confinati era una cosa che sembrava persino strana ai clienti». Poi, via via, sono tornate le semi-aperture della zona gialla e una quasi normalità in uno scampolo d'estate. Ma Mariutti non ha smesso di re-inventarsi. Di sperimentare e di cercare strade nuove. Probabilmente aveva capito che sarebbe stata lunga. «Parlando e condividendo esperienze anche con altri colleghi - racconta la sua esperienza il giovane chef che è anche delegato del Gruppo giovani nella Fiper nazionale - abbiamo capito che è estremamente necessario digitalizzare le nostre aziende. Dobbiamo essere noi, con i nostri menu e i nostri servizi, ad arrivare sui telefonini delle persone. Solo così possiamo affrontare momenti difficili come questo».


A DISTANZA

Non solo ordini online e consegne a domicilio. Che per Federico Mariutti ormai vanno anche a decine di chilometri di distanza. Attraverso i social l'osteria Turlonia si è inventata le cene a tema in streaming. «Sì, perché innovare - spiega Federico - non significa creare cose nuove da mangiare. Innovare significa fornire in altro modo i piatti della tradizione. Noi le cene a tema nel pre-pandemia le abbiamo sempre fatte. Allora ci siamo detti: come poter continuare questa tradizione? Con la consegna a domicilio e il collegamento online in cui io per mezz'ora racconto i piatti e gli ingredienti e poi lascio i clienti cenare». Ecco allora la ricetta: digitalizzazione, formazione e innovazione. «E anche i ristori dovrebbero servire un po' a questo».


LE DIFFICOLTÀ

Ma un anno senza condividere i luoghi e gli ambienti pesa per tutti. «Ci stiamo mettendo molta passione e molta grinta. Ma questa situazione sta sfibrando un po' tutti. Soprattutto perché non sappiamo ancora quanto potrà durare la zona rossa. Non c'è una prospettiva, non c'è una data ipotetica di riapertura. E questo pesa anche psicologicamente sulle persone che ogni giorno devono alzare una serranda, anche se elettronica. Dopo Pasqua sarebbe auspicabile e sarebbe opportuno cercare di fare, magari insieme alle istituzioni, una programmazione. Questo aiuterebbe molto tutti quanti».

Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 08:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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