Un intervento alla cataratta? In Friuli Venezia Giulia serve un anno, in Veneto solo tre mesi. Ecco perché

Giovedì 20 Ottobre 2022 di Loris Del Frate
Una visita oculistica

È uno dei dibattiti più accesi, capace di scatenare polemiche e riaprire vecchie ferite mai rimarginate.

Anche perchè è tutto un concatenarsi di situazioni che pesano una sull’altra. Stiamo parlando della sanità che in Friuli Venezia Giulia da tempo è oramai terra di battaglia tra maggioranza di Centrodestra e opposizione di Centrosinistra. A tenere il timone a dritta è l’assessore Riccardo Riccardi, uno degli uomini di peso della giunta Fedriga, ma più volte finito nel mirino dei consiglieri Pd e 5Stelle e soprattutto dei sindacati. Il perchè è presto spiegato.


IL PRIVATO


Riccardi punta molto sulla sanità privata. Attenzione, privato accreditato, strutture, dunque, dove le prestazioni vengono eseguite pagando solo il ticket. Uno dei sistemi più veloci, secondo l’esponente dell’esecutivo per cercare di aggirare il moloch delle eterne liste di attesa. Una sorta di modello Veneto, dunque, dove l’accreditamento con i privati raggiunge circa il 23 per cento delle prestazioni. In Friuli Venezia Giulia con le ultime “spallate” siamo arrivati di poco sopra il 6 per cento. Il primo obiettivo si è visto nel giro di un anno: in provincia di Udine dove il privato ha strutture importanti, si è invertito il trend: si è ridotta la fuga dei pazienti in particolare per quelle tre o quattro prestazioni per cui il Veneto attrae come le sirene Ulisse. Il problema resta, invece, per la provincia di Pordenone (e Trieste) dove la sanità effettivamente è scesa di alcuni scalini nella qualità e soprattutto la vicinanza con il Veneto che si è attrezzato sulla linea confinaria con strutture molto valide, rende estremamente difficile trattenere i pazienti. Un dato: lo sbilancio nel Friuli Occidentale tra fuga e attrazione sanitaria è intorno ai 15 milioni di euro. 


GLI ESEMPI


Perchè ci si cura nelle cliniche private in Veneto è facilmente spiegabile. Per potersi operare a una cataratta in Friuli Venezia Giulia servono più o meno due anni e qualche mese. Poco meno di un anno per ottenere la visita, il resto del tempo in attesa dell’operazione. E spesso accade di doversi allontanare dalla provincia di residenza. In Veneto? Visita e intervento si fa al massimo in tre mesi. E la Regione Fvg paga a piè di lista. Secondo esempio. Intervento per una protesi d’anca. In Regione serve poco più di un anno. In Veneto (leggi Monastier), due mesi. Più o meno stesso tempo per il ginocchio, mentre salgono le attese in Friuli per la spalla (due anni) contro i 4 mesi del Veneto. Evidente che non ci sia storia. E la regione continua a pagare.


LE SPECIALITÁ


Facile immaginare a questo punto per quali prestazioni i friulani (pordenonesi in particolare) vadano “oltre confine”. Le specialità sono più o meno quattro: oculistica (cataratta compresa), protesica (anca, ginocchio e spalla), diagnostica in particolare per immagini (Tac, Risonanza, Ecografie), ma anche la Cardiologia, soprattutto la riabilitazione cardiologia.


INVESTIRE SUL PRIVATO


Ha ragione l’assessore Riccardi quando spiega che al cittadino poco interessa chi gestisce il servizio (pubblico o privato) perché la priorità per chi deve curarsi è di limitare al massimo le attese. Cosa che in questo momento è ancora più difficile nelle strutture pubbliche vista la totale carenza di personale (medici, tecnici, infermieri e operatori socio sanitari). C’è però il rovescio della medaglia. Delegare al privato significa impoverire sempre di più il pubblico. Come dire che se si tratta di una necessità per dare una svolta a una situazione appesantita e ulteriormente sfiancata dal Covid che ha messo in fila migliaia di visite e interventi programmati, parecchi dei quali ancora da recuperare, allora la strada del potenziamento puntando sul privato “a tempo” potrebbe anche essere corretta. Nel frattempo, però, è necessario ricostruire i servizi sanitari pubblici, assumere personale, fare i concorsi e rendere appetibili i posti, così come è fondamentale armonizzare territorio e ospedale. In caso contrario il declino della sanità pubblica è assicurato.

Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 07:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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