PORDENONE - Case di riposo, un nuovo regolamento per ottenere i parametri di qualità ed avere servizi omogenei in tutte le strutture. È quanto ha intenzione di fare la Regione e in particolare l'assessore alla sanità e assistenza, Riccardo Riccardi per cercare di far avere agli ospiti una qualità alta dei servizi erogati.
L'ESEMPIO
«Anche l'esperienza maturata nel complesso periodo della pandemia che purtroppo ha toccato da vicino le case di riposo, ha mostrato i punti fragili delle strutture che adesso andiamo a migliorare con modifiche strutturali ai regolamenti.
LE MODIFICHE
Si tratta di modifiche al Regolamento di definizione di requisiti, criteri e delle evidenze dei minimi strutturali, tecnologici e organizzativi per la realizzazione e per l'esercizio di servizi semiresidenziali e residenziali per anziani e del Regolamento per il rilascio dell'accreditamento istituzionale delle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani non autosufficienti. Una necessità che non poteva più essere prorogata perchè proprio la pandemia ha messo in luce il fatto che dove c'è una organizzazione di livello e una struttura con caratteristiche elevate, non solo gli ospiti anziani vivono meglio, ma anche lo standard di qualità è in grado di limitare i danni in caso di aggressioni pandemiche come è accaduto con il Covid.
SERVIZIO PUBBLICO
«Va detto che il pubblico, nel nostro caso la Regione - ha aggiunto Riccardi - stabilisce l'indirizzo generale nell'interesse dei cittadini e delle persone: definisce pertanto la regolamentazione cui deve adeguarsi l'intero sistema. È giunto il momento di fare un passo avanti ulteriore per la tutela dei nostri anziani accolti in strutture residenziali e semiresidenziali. Arriviamo a questo punto, a seguito di una concertazione importante con la variegata platea di portatori di interesse composta da parti pubbliche e private: la prima, che fa riferimento perlopiù ai Comuni, e il privato con una componente significativa del sistema del privato sociale. Le strutture residenziali attualmente attive in Friuli Venezia Giulia hanno storie molto differenti tra di loro: alcune esemplari, altre da riorganizzare, anche nella gestione non facile dei bilanci e del personale. La manovra - ha aggiunto il vicegovernatore - è stata già condivisa».
I FINANZIAMENTI
«La Regione è intervenuta in maniera importante a sostegno delle strutture, nel tempo e in più direzioni, con una quota di 3,5 milioni di intervento a beneficio dei maggiori costi derivanti rispetto alla pandemia (per l'esercizio 2021) e con un incremento di 2 euro (dagli attuali 18 a 20 al giorno cui si aggiungono 12 euro a persona per gli oneri sanitari), della quota fissa del contributo abbattimento retta riconosciuto agli ospiti accolti in residenze per anziani non autosufficienti convenzionate, restando invariata la quota legata al reddito. Allocati, poi, 5 milioni per andare incontro alle esigenze di equilibrio di bilancio delle strutture e 3 milioni, infine, sono stati destinati al sostegno ai maggiori oneri derivati dalla realizzazione dalle opere previste dal bando Eisa». Una serie di investimenti, dunque, indirizzati al benessere degli anziani.
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