Ladri filmati in chiesa durante il furto, il prete li insegue fino alla stazione: presi

Mercoledì 9 Febbraio 2022 di C.A.
La chiesa di Casarsa
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CASARSA - Quel giorno don Lorenzo Camporese stava uscendo dalla sacrestia, quando notò una coppia uscire dalla chiesa di Santa Croce e Beata Vergine del Rosario di Casarsa.

Non li aveva mai visti tra i suoi fedeli, ma l’uomo sì. Lo riconobbe immediatamente, perché lo aveva visto altre volte, non di persona, ma nelle videoregistrazioni della telecamere di sicurezza che aveva piazzato a ridosso della cassetta delle elemosine per mettere fine a una serie di furti. La coppia si infilò tra le bancarelle del mercato, il parroco-detective dietro, senza mai perderli di vista. Chiamò in contemporanea i carabinieri della stazione di Casarsa fornendo indicazioni e posizioni. I due arrivarono in stazione e sul binario 2 i militari dell’Arma li fermarono. Ieri Dan Niculescu, 44 anni, romeno residente a San Michele all’Adige e Inna Galeceanschii, 57, moldava all’epoca residente a Udine, sono stati processati e condannati per furto aggravato In Tribunale a Pordenone.


LA SENTENZA


Il giudice monocratico Eugenio Pergola (vpo Ilaria Rizzi) ha inflitto 8 mesi di reclusione e 300 euro di multa a Niculescu, attribuendogli la responsabilità di due episodi. La complice, assolta per una contestazione, è stata condannata a 6 mesi e 200 euro di multa (pena sospesa). Entrambi erano difesi dall’avvocato Luigi Bonomo. Il furto era doppiamente aggravato dal fatto che era stato commesso su cose esposte per tradizione alla pubblica fede e dalla destrezza. Per svuotare la cassetta, infatti, i due utilizzavano un metro avvolgibile della lunghezza di circa tre metri, con un pezzo di biadesivo attaccato all’estremità. In questo modo Niculescu “pescava” monete e banconote infilano il metro nella fessura in cui vengono inseriti i soldi, mentre la donna faceva da palo sulla porta della chiesa.


IL FURTO


I due avevano agito in tarda mattinata, verso le 11, approfittando della confusione del mercato settimanale. Quando i carabinieri interruppero il loro viaggio in stazione e li portarono in caserma per identificarli e perquisirli, sequestrarono alcune banconote da cinque euro e tantissimi centesimi, in tutto 83,30 euro. L’uomo aveva anche un’asticella di metallo con la punta ricurva, un metro avvolgibile con il nastro biadesivo all’estremità e numerosi pezzetti dello stesso nastro, già tagliati a misura e pronti per essere utilizzati. A quel punto non ci furono dubbi sul fatto che fossero gli autori del furto. Furono arrestati e subito scarcerati dal pm. Al processo sono state acquisite - oltre alle testimonianze del parroco e dei carabinieri - anche le immagini della videosorveglianza. Erano a colori, l’uomo era riconoscibile. 

Ultimo aggiornamento: 07:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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