CASARSA - Una richiesta su un sito di annunci: cerco una badante che assista mia zia anziana. Ma la zia era solo una scusa per attirare dento casa le donne che rispondevano all'offerta di lavoro e costringerle a subire abusi sessuali. Una brutta terribile alla quale hanno messo martedì pomeriggio i carabinieri, coordinati dalla Procura di Pordenone. Pierluigi D'Alfonso, 38 anni, sott'ufficiale dell'Esercito residente a Casarsa, da martedì sera si trova agli arresti domiciliari.
LA PRIMA
Il primo episodio contestato a D'Alfonso sarebbe accaduto lo scorso 29 novembre nell'abitazione del militare. L'uomo ha accolto in casa una donna che aveva risposto all'annuncio, una volta entrata le ha detto che aveva bisogno che si occupasse anche delle pulizie di casa sua. Le ha anche detto che soffriva di una sorta di incontinenza che lo costringeva a stimolarsi quotidianamente il pene. E, dopo queste premesse, ha iniziato a fare autoerotismo chiedendo alla donna di proseguire con il massaggio. Per convincerla ha anche tentato di afferrarle la mano, ma lei è riuscita a fuggire.
LA SECONDA
Il secono episodio, stesso canovaccio è accaduto una decina di giorni dopo, il 9 dicembre, quando un'altra donna è andata in casa del militare dopo aver risposto a un annuncio su internet. Le ha chiesto se era disposta a massaggi e, dopo averla costretta a sedere sul divano, le ha bloccato i polsi non appena ha cercato di scappare. Quindi le ha ordinato di denudarsi, costringendola ad alzarsi la maglietta: a quel punto si è abbassato i pantaloni e ha fatto autoerotismo addosso a lei. Il tutto è durato tanto da far scattare per il militare anche l'ipotesi d'accusa di sequestro di persona, oltre a quella di violenza sessuale.
LE INDAGINI
La Procura e i carabinieri non hanno ancora messo la parola fine all'indagine. Non si esclude, infatti, che il 38enne possa aver usato la stessa tattica con altre donne alle quali potrebbe aver riservato lo stesso inqualificabile comportamento.
su.sal.