Inaugurata la casa-museo di Pasolini: in mostra manoscritti, edizioni, disegni e pitture

Sabato 5 Marzo 2022
Pasolini e i suoi disegni nella Casa museo di Casarsa

CASARSA - Sono diventate un museo le stanze della casa di Casarsa, in provincia di Pordenone, in cui Pier Paolo Pasolini visse con la madre Susanna Colussi dal 1943 al 1950: qui si possono ammirare prime edizioni, manoscritti, una mostra di disegni realizzati dallo scrittore, poeta e regista durante le riprese del film «Medea» e una pinacoteca con 25 opere dell'artista. È il regalo del Centro Studi Pasolini per il centenario della nascita dell'autore di «Ragazzi di vita»: nel giorno esatto del compleanno, 5 marzo, Casa Colussi, ha riaperto nella sua veste rinnovata, con un percorso di taglio museale, divulgativo, che racconta l'articolata vicenda biografica e culturale del periodo friulano. La Casa-museo ospita la prima delle mostre temporanee del 2022, «I disegni nella laguna di Grado».

I disegni ritrovati

Curata dalla storica dell'arte Francesca Agostinelli, la cui ricerca ha permesso il ritrovamento dei pezzi inediti, comprende 20 opere di Pasolini, 11 delle quali note e appartenenti alla collezione del pittore Giuseppe Zigaina, mentre 9 costituiscono il nucleo di «disegni ritrovati» che implementano in modo rilevante quanto sinora conosciuto. Emersi in alcune collezioni private che fra Grado, Aquileia, Cervignano e San Giorgio di Nogaro testimoniano lo scambio intellettuale e umano avvenuto nel territorio friulano: furono infatti donati da Pasolini agli amici che lo aiutarono e lo sostennero mentre era impegnato nella lavorazione di «Medea» e durante le Settimane del cinema.

Nel dettaglio si tratta di vedute della laguna, di reti e di lanterne utili a rischiarare le notti nell'isolotto di Mota Safon, ma è emerso anche un profilo inedito di Maria Callas che Pasolini intitola «Ritratto di Maria» e data 6 settembre 1969. Da allora è rimasto, come altri, nella casa dell'amico cui Pasolini stesso lo donò. Fra i disegni inediti c'è anche un disegno dell'attore Ninetto Davoli, che dedica «a Paolo», «I lumi affumicanti del Safon», riconducendo la situazione al clima particolare generato nell'isola di Grado in quel breve e intenso periodo.

La passione per il calcio

Alcune fotografie documentano, inoltre, il Pasolini appassionato di sport, del calcio in particolare (e certamente emoziona la vista della stanza di Pier Paolo con le pareti dipinte a strisce rosso-blu, i colori del Bologna), altre testimoniano la visita di Maria Callas a Casarsa, documentata da Elio Ciol e rimasta leggendaria nelle cronache del paese. Di grande impatto emotivo, infine, le foto dei funerali di Pasolini, che si tennero a Casarsa il 6 novembre 1975, con la commossa partecipazione di un'enorme comunità che si strinse allora attorno allo strazio della madre di Pier Paolo. Una sala è infine dedicata alle opere degli artisti e amici coevi di Pasolini, come Federico De Rocco, Giuseppe Zigaina, Virgilio Tramontin, Anzil e Renzo Tubaro. Al ricco materiale cartaceo e fotografico che illustra queste vicende, Casa Colussi-Pasolini accompagna l'esposizione, nella stanza dell'Academiuta, della sua collezione di dipinti: sabato 5 marzo con il nuovo allestimento apre infatti anche «Pasolini pittore a Casarsa», mostra permanente di quadri e i disegni di Pasolini (corredata da un prezioso libretto con la prefazione del critico d'arte Giancarlo Pauletto).

In totale sono 25, fra disegni a china e a tecnica mista e dipinti a tempera e a olio. E svelano un ulteriore aspetto della straordinaria versatilità artistica di Pier Paolo - il talento per la pittura - nato all'università (fu allievo del celebre critico d'arte Roberto Longhi) praticato prima negli anni giovanili e poi negli ultimi anni della maturità. Pittura che Pasolini amò visceralmente e cui si ispirò per le scenografie dei suoi film. Le 25 opere, che fanno parte del patrimonio del Centro Studi, sono state oggetto di un accurato intervento di pulizia e restauro effettuato dal laboratorio friulano di Valeria Pedroni e con il sostegno del bando specifico della Fondazione Friuli, delicata operazione che si è svolta fra il 2019 e il 2020 sotto la supervisione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio-Friuli Venezia Giulia.

Le visite guidate

Si rivelano di particolare interesse, fra le opere stesse, i due grandi cartoni dipinti sui due versi - «Giovani con strumenti musicali», «Pantera e Due giovani» - rintracciati fortunosamente nell'atelier dell'amico pittore sanvitese Federico De Rocco.
Da Casa Colussi, inoltre, domenica 6 marzo via alle visite guidate (ogni domenica alle 15; nei mesi di luglio, agosto, novembre e dicembre alle 10) messe a punto da PromoTurismoFvg, in collaborazione con le guide turistiche della regione, seguendo l'itinerario che lega Pasolini ai luoghi più rappresentativi di Casarsa e dei dintorni. «Sui luoghi di Pasolini a Casarsa» comprende, oltre a Casa Colussi-Pasolini, la visita alla chiesetta di Santa Croce, con gli affreschi di Pomponio Amalteo, al cui interno si trova la lapide che ricorda l'invasione dei Turchi in Friuli nel 1499 e che ispirò il dramma teatrale «I Turcs tal Friùl»; il piccolo borgo di Versuta, con la bella chiesa di Sant'Antonio Abate e un ciclo di affreschi che proprio Pasolini, aiutato dai ragazzi di Casarsa, cominciò a pulire e restaurare; la piccola frazione di San Giovanni di Casarsa, legata all'impegno politico del poeta, e, infine, la tomba del poeta, nel cimitero di Casarsa. 

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