Il ministero le nega la carta docente: il tribunale restituisce 2mila euro alla supplente

Martedì 14 Marzo 2023 di Redazione Pordenone
Una docente

I precari non sono considerati dallo Stato, ci pensano i giudici a ripristinare i diritti negati. Il sindacato dei docenti Anief ha fatto da apripista alle sentenze con la storica vittoria in Corte europea che ha spalancato le porte dei tribunali di tutta Italia, grazie al team formato dagli avvocati Walter Miceli, Nicola Zampieri, Fabio Ganci, Giovanni Rinaldi. L’ultima sentenza positiva al Giudice del lavoro di Pordenone restituisce dignità ad una supplente annuale che si era vista negare la Carta docente.

BUONA SCUOLA

A recuperare i 500 euro annui “dimenticati” dal legislatore della Buona Scuola di Matteo Renzi è stato, quindi, il Tribunale di Pordenone, che dopo avere esaminato il caso ha dato piena ragione al legale Fortunato Niro operante per l’Anief, respingendo, quindi, la posizione dell’Avvocatura di Stato.

Al docente, quindi, verranno assegnati, in totale, i duemila euro che l’amministrazione aveva negato nei quattro anni scolastici di servizio svolto a tempo determinato, a partire dal 2018, confermando l’orientamento della giurisprudenza: se infatti la formazione del personale docente è un diritto-dovere, allora non si può far fare a proprie spese, ad un insegnante ogni quattro solo perché il suo contratto di lavoro è a termine. In questi anni, difatti, la docente a proprie spese ha seguito percorsi formativi di alto livello, sostenendo esami con ricadute positive per i propri allievi.

LA BATTAGLIA

Il ricorso che l’Anief propone è gratuito, dunque, altri precari potranno accodarsi a questa storica sentenza, rivolgendosi al giovane sindacato. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che «il ricorso al giudice del lavoro, attraverso i nostri legali si fonda su ragioni sacrosante e tutte bene riassunte dall’ordinanza ottenuta lo scorso maggio da Anief in Corte di Giustizia europea secondo cui i lavoratori precari non possono essere discriminati: il riferimento è ai tanti docenti che hanno svolto almeno cinque mesi di servizio in un’annualità scolastica, ai quali la Carta del docente continua ad essere negata. Bene fanno allora gli insegnanti, ma anche gli educatori sui quali si è espressa pure la Cassazione, a chiedere al giudice di recuperarla proponendo ricorso anche in modalità collettiva». L’amministrazione scolastica a Pordenone è stata condannata a rifondere le spese di lite, complessivamente liquidate in 700 euro, oltre agli oneri accessori di legge. Dal 6 marzo ad oggi oltre 70 sentenze vinte dai legali Anief sui contenziosi che riguardano i precari, per risarcimenti che superano i 230mila euro complessivi, non solo per la mancata concessione della Carta docente, ma anche per i risarcimenti da reiterati contratti a tempo determinato, per il mancato pagamento delle ferie. Porta la firma dell’Anief anche la storica sentenza del 2014 in Corte di Giustizia europea che accerta l’abuso di contratti a termine nel comparto scolastico. I precari attendono ancora una storica vittoria, quella che porterà l’Italia non solo a risarcire i precari, ma ad assumerli nei ruoli dello Stato, dopo averli utilizzati per oltre 36 mesi come precari. Nel frattempo il ministro Valditara sta attendendo dall’Unione europea il via libera per procedere a stabilizzare gli insegnanti anche da seconda fascia da graduatorie provinciali delle supplenze.Una misura che molti precari, anche della provincia di Pordenone, attendono con grande trepidazione.

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 10:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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