Caro bollette per le scuole, i presidi: «Dad per risparmiare? Con il freddo potrà capitare»

Lunedì 29 Agosto 2022 di Sara Carnelos
Caro bollette per le scuole

PORDENONE - Inizio d'anno scolastico in salita, con gli strascichi del Covid ma anche con la crisi economica che imperversa. Due elementi che nell'insieme sono come una bomba che sta per esplodere in coda al governo uscente e diverrà matassa da dipanare dopo il 25 settembre con il nuovo ministro dell'Istruzione. Perché se è vero che i due elementi dirompenti piomberanno sul privato, l'impatto sarà potente anche nell'ambito pubblico. E i dirigenti locali non escludono il ricorso alla Dad per risparmiare.
Si parte dai nodi irrisolti relativi alla pandemia. Le scuole della provincia non sono state interessate da interventi di ventilazione meccanica. «Il costo per simili impianti per una scuola fa sapere il dirigente dell'Isis Zanussi, Piervincenzo Di Terlizzi è pari a centinaia di migliaia di euro. Trattasi della soluzione di maggiore riuscita che mette d'accordo tutti sul piano scientifico, ma i soldi non ci sono». Il liceo Grigoletti è tra le poche scuole in Italia che da un anno ha in funzione i purificatori d'aria in tutte le aule e gli uffici, e attualmente sta studiando sistemi efficaci per le palestre e l'auditorium. «Abbiamo voluto installare fa sapere la dirigente Ornella Varin apparecchi che filtrano l'aria, sterilizzano gli ambienti, efficaci contro gli allergeni, virus e batteri, ci siamo coordinati con i tecnici dell'Azienda sanitaria.

Abbiamo cercato di mettere in sicurezza allievi e personale dal Covid, dedicando un'attenzione particolare ai ragazzi con l'asma, che sono in crescita». Altri istituti hanno optato per mettere un'analoga strumentazione solo in alcuni ambienti, ma la maggior parte delle scuole utilizza il sistema che si usava anche prima della pandemia: areare per cinque minuti ogni ora. Laura Borin, dirigente del Kennedy, pensa ad un ritorno ad una scuola pre-pandemia, nonostante le indicazioni ministeriali diano un'allerta. «Ci dicono ribadisce la preside state attenti che la situazione potrebbe peggiorare, ma noi vorremmo riparlare di temi scolastici, mentre come dirigenti la nostra attenzione nell'ultimo periodo si è molto concentrata sulla valutazione di ogni singolo caso al fine di garantire la sicurezza».

Il dirigente dell'istituto Freschi-Sarpi, Vincenzo Tinaglia in partenza per la nuova scuola in Emila Romagna, negli ultimi giorni a San Vito al Tagliamento ha fatto una panoramica di quanto accadrà nei prossimi giorni. «Ogni scuola ha detto predisporrà una circolare. Certo è che il ministero al momento lascia discrezionalità ai dirigenti che in qualche modo sono costretti a prendere decisioni di ordine sanitario, perché il capo d'istituto dovrà di volta in volta decidere le misure di sicurezza da adottare mano a mano che la situazione pandemica si aggrava. Non si esclude che nel periodo invernale aumentino le difficoltà a gestire la pandemia e con il caro bollette si potrà scegliere di lasciare a casa gli studenti». «Chiaro che non possiamo sapere se avremo un inverno molto freddo o mite gli fa eco il collega Di Terlizzi ma nel caso della prima ipotesi non si possono a priori escludere interventi per contenere i costi del riscaldamento».
Sarà l'Ente regionale di decentramento, che dà in appalto a ditte esterne la gestione del riscaldamento delle scuole, ad informare nel concreto se ci saranno misure restrittive dovute al caro bollette. «Come cittadini ha chiarito la dirigente Borin dovremo sensibilizzare gli allievi al risparmio sulle piccole azioni quotidiane, come accendere la luce solo quando è realmente indispensabile, in relazione all'educazione civica».
 

Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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