MANIAGO - Cosa c'entrano con Alfredo Cospito un trattore camuffato da carro armato, una quindicina di persone travestite da polli e un soldato in gabbia? Com'è che al Carnevale di Maniago, provincia di Pordenone, è piombato - metaforicamente si intende - l'anarchico che è in sciopero della fame da oltre 110 giorni per protestare contro il regime duro imposto dall'articolo 41 bis? Semplice: per rendere giustizia alle galline. Così, almeno, pensavano gli ideatori del carro allegorico portato in sfilata nel centro pordenonese, ignari di rischiare uno strascico in Procura. E pensare che avevano anche attaccato un cartello con la scritta "Viva la pace, diserta la guerra. Chiudere le caserme, le basi e i poligoni". Insomma, un messaggio pacifista. Tirando, però, in ballo l'anarchico Cospito e i soldati.
Appunto, che c'entra l'Esercito? C'entra con le galline, quelle che la sera del 17 marzo 2021 vennero ammazzate a Vivaro dal tiro di un blindato, durante una esercitazione nel vicino poligono.
GLI AUTORI
Il carro e le scritte non sono passate inosservate, tanto che qualcuno ha avvisato le forze dell'ordine: polizia locale e carabinieri hanno identificato i partecipanti. «Il carro allegorico era autorizzato dagli organizzatori - dice, stupito, il pordenonese Lino Roveredo -. Ci siamo ispirati al caso di Vivaro, alla cannonata sparata per errore contro l'allevamento di galline. Un caso per il quale nessuno dei militari dell'Esercito ha avuto conseguenze perché dicono che non è stato possibile identificare chi ha sparato. L'allevatore, inoltre, non è stato ancora risarcito. Tutto si giocava su questo. Una parodia su Cospito al 41 bis e l'Esercito senza responsabilità per la cannonata sparata per errore. Ci hanno bloccati al termine della sfilata, ci hanno identificato e hanno fotografato i nostri documenti. Un atteggiamento discriminatorio. La nostra è soltanto una parodia, la gente ha capito e si è divertita. Abbiamo portato la cannonata contro le galline in piazza ironizzando sulla situazione, tutto qua».
LE REAZIONI
Duro il deputato di Fratelli d'Italia, Emanuele Loperfido: «No, a Carnevale non ogni scherzo vale. Vergognoso. Lo Stato e i suoi uomini vanno rispettati, senza provocazioni e strumentalizzazioni». Amareggiato il primo cittadino di Maniago, Umberto Scarabello: «Lascio ogni valutazione alle forze dell'ordine, ma da sindaco non posso che esprimere una profonda amarezza per quanto è successo. La festa si chiamava "Carnevale dei ragazzi" e doveva essere solo una giornata allegra. Un episodio del genere non dovrà capitare mai più».
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