CORDENONS - Aveva ingentilito l'ufficio con una sfilza di orchidee: il suo sorriso faceva il resto. Carmen Scian, 53 anni, assistente giudiziario nella sezione civile del Tribunale di Pordenone, è mancata improvvisamente ieri mattina. Si era preparata per andare al lavoro, quando è stata colta da un malore nella sua abitazione di Cordenons. Nonostante il prodigarsi dei medici, non è stato possibile salvarle la vita. Il dono di cornee e tessuti è il suo ultimo atto di generosità verso il prossimo.
La sua è stata un vita dedicata al lavoro e alla famiglia. In Tribunale era sempre positiva e sorridente. Aveva una parola buona per tutti e cercava di andare incontro alle esigenze degli utenti. «Era una trascinatrice, sapeva stare con chiunque», dicono di lei le colleghe. Era stata assunta nel 1999, dopo un periodo di assunzioni a termine. Per parecchi anni ha lavorato alla volontaria giurisdizione; da un anno era stata trasferita alla sezione civile. Spesso capitava di vederla nella veste di verbalizzante nelle aule penali, dove ieri il giudice Rodolfo Piccin l'ha ricordata nel corso della sua udienza.
«Era una donna buona e leale, sempre disponibile e affidabile - ha detto il magistrato - Quando ero in udienza con lei ero sereno, una serenità che derivava dal fatto che era una grande lavoratrice».
Una donna piena di vita, che con una battuta sapeva sdrammatizzare le situazione più difficili sia in ufficio che a casa. Anche la comunità di Cordenons, dove Carmen era molto conosciuta, è molto addolorata. Amici e colleghi di lavoro sono molto vicini al marito Gianni Fregonese, imprenditore nel settore dei trasporti, e al figlio Andrea, di cui la madre era molto orgogliosa (a febbraio aveva festeggiato la sua laurea). Giovedì sera nella parrocchia di San Pietro Apostolo, a Cordenons, chi le ha voluto bene si ritrova per recitare il Rosario. Venerdì 21 pomeriggio il funerale.
Ultimo aggiornamento: 18:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA La sua è stata un vita dedicata al lavoro e alla famiglia. In Tribunale era sempre positiva e sorridente. Aveva una parola buona per tutti e cercava di andare incontro alle esigenze degli utenti. «Era una trascinatrice, sapeva stare con chiunque», dicono di lei le colleghe. Era stata assunta nel 1999, dopo un periodo di assunzioni a termine. Per parecchi anni ha lavorato alla volontaria giurisdizione; da un anno era stata trasferita alla sezione civile. Spesso capitava di vederla nella veste di verbalizzante nelle aule penali, dove ieri il giudice Rodolfo Piccin l'ha ricordata nel corso della sua udienza.
«Era una donna buona e leale, sempre disponibile e affidabile - ha detto il magistrato - Quando ero in udienza con lei ero sereno, una serenità che derivava dal fatto che era una grande lavoratrice».
Una donna piena di vita, che con una battuta sapeva sdrammatizzare le situazione più difficili sia in ufficio che a casa. Anche la comunità di Cordenons, dove Carmen era molto conosciuta, è molto addolorata. Amici e colleghi di lavoro sono molto vicini al marito Gianni Fregonese, imprenditore nel settore dei trasporti, e al figlio Andrea, di cui la madre era molto orgogliosa (a febbraio aveva festeggiato la sua laurea). Giovedì sera nella parrocchia di San Pietro Apostolo, a Cordenons, chi le ha voluto bene si ritrova per recitare il Rosario. Venerdì 21 pomeriggio il funerale.
