Trecento euro al mese ai caregiver, la Regione Fvg riconosce il ruolo degli assistenti: ecco i dettagli

Lunedì 10 Maggio 2021 di Maurizio Bait
Assistenza agli anziani

Trecento euro al mese per un massimo di un anno. È il sostegno economico riconosciuto dalla Regione ai “caregiver” familiari di persone non autosufficienti, sulla scorta di risorse rese disponibili dallo Stato (decreto ministeriale del 27 ottobre 2020) pari a 1,591 milioni di euro e attraverso la mediazione dei Servizi sociali dei Comuni. Lo stabilisce una delibera varata dalla Giunta Fedriga su proposta del vicepresidente Riccardo Riccardi, assessore alla Salute.
IL PROVVEDIMENTO
Il provvedimento prevede che ai “caregiver” familiari sia riconosciuto un contributo a sollievo e a supporto dell’attività definita nel progetto personalizzato, che dev’essere elaborato dai Servizi sociali comunali. L’aiuto economico - nei limiti delle risorse disponibili - decorre dal primo giorno del mese successivo alla predisposizione del progetto personalizzato e viene corrisposto mensilmente in via posticipata. Non viene contemplato alcun obbligo di rendicontazione da parte del “caregiver” familiare beneficiario del contributo. 
DIRITTI E DOVERI
Il beneficio decade in tutti i casi in cui i Servizi sociali «accertino situazioni di carattere personale del “caregiver” o inerenti alla persona assistita (come ad esempio decesso, trasferimento o ricovero definitivo) che comportino il venir meno dell’attività di sostegno familiare domiciliare previsto nel progetto personalizzato». Inoltre l’aiuto economico regionale viene a cadere se la persone non autosufficiente assistita «diventa beneficiaria di uno specifico contributo regionale a sostegno della domiciliarità». Importante una precisazione: è sempre ammessa la possibilità di presentare domanda di contributo da parte del “caregiver” familiare di una persona già valutata e in lista d’attesa per accedere alle risorse del Fap, il Fondo per l’autonomia possibile della Regione.
LE PRIORITÀ
La Giunta del Fvg ha anche impartito precise direttive ai Servizi sociali dei Comuni: l’aiuto economico in questione serve a mettere in campo «interventi di sollievo e sostegno destinati al “caregiver” familiare», ma con una serie di priorità: a chi assiste persone in condizione di disabilità gravissima, a quelli che assistono persone alle quali non è stato possibile accedere alle strutture residenziali a causa delle disposizioni normative emergenziali dovute alla pandemia del Covid 19 (da comprovare mediante un’idonea documentazione) e, ancora, a programmi di accompagnamento finalizzati alla de-istituzionalizzazione e al ricongiungimento del “caregiver” con la persona assistita.

I “caregiver” familiari di persone non autosufficienti che non rientrino in tali categorie prioritarie possono accedere al contributo regionale soltanto a condizione che residuino disponibilità di risorse rispetto ai finanziamenti erogati.

Ultimo aggiornamento: 11:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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