Vigna Verde dichiara l'autofallimento: «Troppi debiti con il Fisco»

Venerdì 11 Giugno 2021
Cantina dichiara l'autofallimento

FIUME VENETO - I due soci dell'azienda vitinicola Vigna Verde Srl, che dal 1973 operava in via Malignani a Fiume Veneto, hanno portato i libri in Tribunale perchè non avevano liquidità per pagare i debiti maturati con il Fisco e alcuni istituti di credito. Il 3 giugno è stato dichiarato l'autofallimento, affidato al giudice Roberta Bolzoni e al curatore fallimentare Alberto Poggioli.

I creditori avranno tempo fino al 5 ottobre, data i cui è fissata l'adunanza, per insinuarsi nel passivo.

LA STORIA
La società, seguita nel suo percorso dall'avvocato Sergio Gerin, in passato aveva dato lavoro a una ventina di persone. Si è ritrovata senza cassa perchè la società che si era impegnata a rilevare Vigna Verde si è tirata indietro quando ha scoperto che c'era un contenzioso con l'Erario. La Srl di via Malignani commercializzava vini e spumanti all'ingrosso. Nel 2019 era stato concordato un contratto d'affitto trimestrale da 65mila euro, della durata di due anni, con la Cantina Vigna Verde Srl, soggetto totalmente estraneo alla procedura fallimentare. L'accordo prevedeva che ad aprile 2021 l'azienda sarebbe stata acquisita per 1,2 milioni di euro. Ma nel 2020 la Guardia di finanza di Ravenna, che con la Dia di Bologna indagava su un imprenditore vitinicolo di Faenza, ha contestato all'azienda friulana la violazione della normativa antiriciclaggio per via di alcuni pagamenti in contati che superavano la soglia dei 5mila euro. Ne derivò una sanzione da 27mila euro e la trasmissione di un'informativa alla Finanza di Pordenone.

GLI ACCERTAMENTI
Sono seguiti cinque avvisi di accertamento fiscale, un debito con il Fisco di 1,2 milioni poi ridotto a poco più di un milione grazie ai benefici della definizione agevolata. Sono poi emersi ulteriori pagamenti in contanti, per i quali la sanzione da parte del Mef per la violazione delle normative antiriciclaggio deve essere ancora quantificata. Vigna Verde, una volta raggiunto un accordo con l'Erario per pagare il suo debito a rate, contava di farcela. Soprattutto perchè faceva affidamento sul contratto di cessione raggiunto con la società Cantina Vigna Verde. Ma la sanzione in arrivo dal Mef e i guai con il Fisco, la società che aveva affittato l'azienda si è tirata indietro chiedendo la restituzione di una caparra di 400mila euro.

LA DECISIONE
«Non c'era altra scelta se non chiedere l'autofallinento - ha spiegato l'avvocato Gerin - La vendita della società avrebbe consentito di far cassa e saldare il debito con l'Erario, ma anche con le banche. Purtroppo si è dovuta scegliere un'altra strada». Ieri nel capannone di via Malignani a Fiume Veneto è cominciato l'inventario dei beni.
 

Ultimo aggiornamento: 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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