SESTO AL REGHENA (PORDENONE) - Doccia fredda per i 130 dipendenti della sede di Sesto al Reghena di Came, multinazionale attiva nella fornitura di prodotti tecnologici per l'automazione di ambienti residenziali, pubblici e aziendali. Lo stabilimento, con sede in via Cornia, chiuderà nel giro di qualche mese e sarà sostituito da una nuova struttura che sta già prendendo forma nella zona industriale di Dosson di Casier, in provincia di Treviso, dove sorge il quartier generale dell'azienda.
I SINDACATI
La questione è stata approfondita nel corso di un'assemblea che si è tenuta lunedì, in concomitanza con uno sciopero di tre ore da parte del personale. Sulla vicenda si sono già mobilitati anche i sindacati, chiedendo un ulteriore incontro all'azienda, che verrà fissato entro la fine di giugno. A chiedere tutele per i lavoratori, a nome della Fiom Cgil, è Ernesta Puretto. «I punti fermi su cui ci concentreremo nel confronto con la ditta saranno sostanzialmente tre anticipa Puretto . Ribadiremo la richiesta della garanzia del posto di lavoro, in primis, ma anche un trattamento economico per chi sarà costretto a licenziarsi. Penso a tutte le persone che per varie ragioni saranno impossibilitate a spostarsi ogni giorno fino a Casier. L'ultima richiesta, che riguarderà la stragrande maggioranza dei dipendenti, sarà quella di quantificare un indennizzo per il tempo e i chilometri in più da percorrere per recarsi e tornare dal lavoro».
L'AZIENDA
I vertici dell'azienda, nel riscontro dato al sindacato, si sono dichiarati disponibili a discutere, avviando un tavolo di lavoro per ridurre al massimo i disagi per i lavoratori. La data dell'incontro verrà definita nei prossimi giorni. Quasi tutti i dipendenti dello stabilimento di Sesto abitano in un raggio di 20-25 km rispetto al posto di lavoro, chi in provincia di Pordenone e chi nel vicino Veneto. Stando alle stime del sindacato, per ben il 95% di loro, con lo spostamento della sede a Cassier, la distanza e i tempi di percorrenza aumenterebbero di oltre il doppio. Il cantiere per la realizzazione del nuovo stabilimento è già avanzato e i lavori dovrebbero terminare tra febbraio e maggio del prossimo anno, ma il trasferimento, stando a quanto traspare dal gruppo Came, non avverrà prima dell'estate. Dei 130 dipendenti attivi a Sesto al Reghena, il 60% sono operai e il restante 40% tra impiegati e progettisti. L'idea dell'azienda è quella di riunire tutte le lavorazioni italiane e parte di quelle estere nel quartier generale trevigiano, nell'ottica dell'unificazione dei processi e della riduzione dei costi. Nello stabilimento verrà allestito anche un grande showroom.
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