Cambiate quattro maestre dall'inizio dell'anno, genitori in rivolta

Domenica 18 Ottobre 2020 di Alberto Comisso
foto di repertorio

PORDENONE Mancano le insegnanti, i bimbi rischiano di tornare a casa. Alla scuola dell'infanzia Fiamme Gialle i genitori sono in rivolta: da inizio anno i loro figli, che frequentano la prima classe, sono stati già costretti a cambiare tre maestre. Venerdì la goccia che stava facendo traboccare il vaso, quando un'addetta della scuola di via Mazzini si è presentata ai genitori dicendo che la nuova maestra non c'era e che pertanto c'era il rischio che i bimbi dovessero tornare a casa. Parole, queste, che hanno fatto imbufalire mamme e papà che al quel punto hanno chiesto di parlare con la dirigente scolastica Maria Lidia Filipetto. La preside, però, era impossibilitata a riceverli. Tutti hanno atteso all'esterno della scuola fino alle 9.15 quando a prendere in consegna i piccoli è arrivata una supplente.
LA SITUAZIONE «Una situazione surreale», l'hanno bollata i genitori. Ma non è l'unica, come confermato dal sindaco Alessandro Ciriani e dal consigliere regionale Alessandro Basso, che interessa Pordenone. «Non ci sono insegnanti hanno affermato i due amministratori e queste sono le conseguenze di una politica nazionale del tutto inadeguata a gestire l'emergenza Covid e, di conseguenza, quella scolastica». Basso rincara la dose: «Il fallimento della ministra Azzolina sentenzia e della dirigente dell'ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, che sta dimostrando, almeno per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, di non avere chiara la situazione. Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia Fiamme Gialle so che la preside Filipetto sta già facendo in modo che entro fine mese, al massimo entro l'inizio di novembre, il problema che riguarda la carenza delle insegnanti venga risolto. Io stesso mi sono attivato nel tentativo di risolvere un problema che, purtroppo, non riguarda soltanto quella scuola». 
I GENITORI I genitori sono arrabbiati. Una mamma, in particolare, ha deciso di vuotare il sacco ed esternare la sua rabbia: «Mia figlia ha 3 anni e frequenta la prima. Ha già vissuto, lo scorso anno scolastico, il dramma del lockdown. Sapevo che la ripartenza poteva nascondere delle insidie ma non pensavo potessero essere così dannose: ci sono già bambini che si sono ritirati e molti altri, sentendo le altre mamme, che non vogliono più andare a scuola». Il motivo è presto spiegato: «A parte il fatto che l'anno è inizio con una maestra anziché due sottolinea dopo dieci giorni l'insegnante, che era molto gradita dai bimbi, è andata via. Problemi di graduatoria mi è stato detto. E' arrivata a quel punto un'altra maestra in regime di completamento orario con un altro plesso, oltre ad un'insegnante che, sulla carta, dovrebbe fungere da jolly e sostituire colleghe non in servizio. Alla faccia, mi viene da dire, delle norme anti Covid». La goccia ha fatto traboccare il vaso venerdì mattina, quando diciotto bimbi hanno rischiato di ritornare a casa. Il motivo? L'insegnante non c'era. «I bambini osserva la mamma non vogliono più andare a scuola: in un mese hanno già cambiato tre maestre. Noi genitori siamo preoccupati: ognuno lavora e non può vivere perennemente nella preoccupazione se suo figlio entrerà in classe oppure no. Non ci sono al momento garanzia, con la preside è impossibile parlare e le maestre, da quello che mi risulta, vengono messe di fronte a fatti già compiuti. Capisco il Covid, la situazione di emergenza e le difficoltà ma qui siamo di fronte a un qualcosa di serio: i bambini, essendo stata tolta loro la palestra, non hanno neanche più uno spazio dover poter riposare. Se vogliono possono appoggiare la testa sul banco. Ricordo che hanno 3 anni. Chiedo l'appello della madre che qualcuno possa intervenire al più presto per mettere fine ad una situazione che sta creando l'ennesimo problema». 
 

Ultimo aggiornamento: 17:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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