Sentieri e rifugi, il Cai batte cassa e la Regione offre 350mila euro

Lunedì 6 Febbraio 2023 di Maurizio Bait
Sentieri e rifugi, il Cai batte cassa e la Regione offre 350mila euro - Foto di Phillip Kofler da Pixabay

UDINE - Soltanto una parte minoritaria del programma di interventi 2023 del Club alpino italiano in Friuli Venezia Giulia potrà trovare realizzazione nell'ambito di questa annata, salvo adeguamenti finanziari con le prossime manovre. La Regione ha infatti approvato il documento presentato dalla Delegazione regionale del Cai, che comporta una previsione complessiva di spesa pari a 1,286 milioni di euro, tuttavia l'assessore di riferimento (attività produttive e turismo) Sergio Bini ha chiarito che saranno attivati finanziamenti per 350mila euro, dei quali 250mila per la parte corrente e 100mila euro per gli investimenti. Il Cai, da parte sua, consapevole che non tutto il proprio piano sarebbe stato finanziato, ha formalizzato un elenco di priorità: innanzitutto la manutenzione ordinaria e straordinaria di decine e decine di sentieri, ma anche urgenti interventi straordinari su sentieri e vie ferrate e la manutenzione dei rifugi e dei bivacchi.

Il ruolo del Cai per garantire la necessaria sicurezza almeno sugli itinerari principali delle Terre alte del Fvg è quanto mai prezioso, come attesta lo stesso assessore Bini riconoscendone il ruolo fondamentale a vantaggio di chi frequenta la montagna. Ed esiste un'apposita legge regionale che disciplina le varie forme di sostegno regionale al lavoro dei volontari del Club alpino. Ma non tutto di quel piano che il Cai medesimo definisce ambizioso - potrà essere fatto qui e subito.


LE SPESE
Per la sola manutenzione della segnaletica e per la posa delle tabelle lungo lo Julius Kugy alpine trail servono 17mila euro. Altri 15.500 servirebbero per le tabelle di altri sentieri, oltre 48mila euro per la manutenzione ordinaria dei sentieri e altri 40mila per la manutenzione di sentieri attrezzati (con tratti in ferrata), considerando che un cordino d'acciaio ammalorato può determinare la differenza fra una salita in sicurezza e un incidente dagli esiti imprevedibili. Ma l'elenco di maggiore onere che figura nel piano del Cai riguarda la manutenzione dei rifugi e dei bivacchi. L'elenco contempla una spesa complessiva su tale fronte pari a 898mila euro. Il preventivo più importante (248mila euro) riguarda il Rifugio Gilberti, sul Canin alla stazione di arrivo dell'impianto che sale da Sella Nevea. Seguono il Rifugio De Gasperi (110mila euro) e il Rifugio Grego (104mila euro). Seguono il Rifugio Pussa con 86mila euro e il Rifugio Di Brazzà con 83.850 euro, il Rifugio Pelizzo con 50.100 euro, il Rifugio Nordio con 38mila euro e il Rifugio Premuda (il più basso dell'Italia continentale, alla base della Val Rosandra) con 30mila euro. Importi minori riguardano altri rifugi e diversi bivacchi, fra i quali non figurano curiosamente alcune strutture in stato d'inutilizzabilità per consunzione. Fra i casi più clamorosi il Bivacco Mazzeni in Alta Spragna (fra Montasio e Jof Fuart), che è del tutto disastrato. E non è il solo.


IL CORSI
E non figura nemmeno un grande assente: il Rifugio Corsi sul versante Sud del Jof Fuart. Tale struttura, da parecchi anni chiusa per inagibilità, richiederebbe svariate centinaia di migliaia di euro: la Regione ha proposto una parte di finanziamento, ma il Cai afferma di non disporre della differenza. Quindi tutto resta fermo, ancora una volta, sebbene il Corsi sia di fondamentale importanza quale base d'appoggio per molte traversate oltre che per la salita lungo la via normale allo Jof Fuart. Le manutenzioni dei sentieri è bene precisarlo vengono svolte a titolo completamente gratuito da soci volontari delle varie Sezioni del Cai, mentre è necessario rivolgersi a imprese specializzate per attrezzare o rimettere in adeguata sicurezza sentieri attrezzati e ancor più le vie ferrate.

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