Nuovi scavi archeologici: la collina svela i suoi segreti e regala ceramiche antiche

Martedì 16 Maggio 2023 di Francesca Giannelli
Reperti trovati a Budoia

BUDOIA - Nuove scoperta archeologiche a Budoia. A darne notizia la Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, per mezzo dell'archeologo Roberto Micheli: «Sono tre i siti presi in esame: il primo e più conosciuto è quello della villa romana di Ronzadel vicino alla stazione di Santa Lucia.

La villa romana è estremamente importante, abbiamo fatto indagini ripetute, ma tutte campagne di massimo una settimana. Molto è stato già detto, anche in occasioni pubbliche a Budoia, ma molto resta ancora da dire. Recentemente però sono state fatte nuove scoperte in altri due siti, sulle colline di Budoia».

GLI ESPERTI
Una tecnologia di analisi del territorio attraverso una luce laser, in uso alla Protezione civile, ha consentito di mettere a disposizione dati utilissimi anche per l'analisi del territorio dal punto di vista archeologico: «Siamo riusciti a individuare queste realtà grazie a un esame del territorio fatto con il sistema Lidar. Le mappe ricavate hanno dato la possibilità di "leggere" il territorio e individuare, anche in zone boschive, possibili insediamenti. Così, una volta compiuti gli studi, abbiamo potuto chiedere una mano ai volontari del Gruppo Archeologico Polcenigo Grapo». «Per noi è facile . racconta il presidente del sodalizio polcenighese - siamo sul posto e se ci giunge voce di qualche possibile sito andiamo volentieri a vedere se si trova qualche segno».

I DETTAGLI
E di segni di antropizzazione ne sono stati trovati più d'uno, in entrambe le zone immaginate dall'archeologo Micheli: «Sono state rinvenute delle ceramiche, il primo è un ottimo punto di osservazione della pianura sottostante, situato sopra la collina del Ciampestrin, che si potrebbe far risalire a un'epoca protostorica. L'altro, più in alto e più a Est, nei pressi della valle del Salere, ha dato alla luce una ceramica di possibile datazione alto medievale». Appena sopra la strada Pedemontana, la collina inizia a rivelarsi come una possibile rete di insediamenti di diverse epoche storiche». «Non siamo distanti dal Ciastelat - ricorda Pusiol - e nemmeno da San Tomè. Ci vorrebbero campagne di scavo organizzate per trovare più testimonianze e riscrivere la storia della pedemontana. Purtroppo c'è anche il problema della parcellizazione delle proprietà, che non aiuta. In realtà stiamo parlando di boschi abbandonati e letteralmente ricoperti di spine». Così sabato alle 18 in sala consiliare, grazie alla settimana della cultura friulana promossa dalla Società Filologica Friulana, Soprintendenza, Grapo e Comune di Budoia presenteranno le nuove scoperte fatte sul territorio: «È un appuntamento molto importante a cui teniamo molto spiega Micheli che si tiene giusto il giorno dopo della conferenza di Erto, dove parleremo della chiesetta di San Martino e della necropoli rinvenuta nei pressi. Assieme a me a Budoia ci saranno i volontari del Grapo, sempre molto attivi e disponibili a nuove campagne di scavo».

      

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