Bronx, tornano spaccio e vandalismi. Il comandante della polizia: «Sappiamo chi sono ma non c'è collaborazione con le famiglie»

Dopo un periodo in cui regnava la calma, da due settimane si è riaccesa la spia. Il rischio è che diventi terreno di scontro.

Giovedì 24 Novembre 2022 di Loris Del Frate
Pordenone, al Bronx tornano spaccio e vandalismi

PORDENONE - Vandalismi, piccolo spaccio sbandati che urlano e bevono, ubriachi. Il Bronx resta al centro dell'osservazione da parte delle forze dell'ordine, vigili urbani in particolare. Il perché è presto spiegato: i giovani (anche se non tutti) che avevano preso l'abitudine di radunarsi proprio nel centro direzionale, continuano a farlo e proseguono i problemi. Già, perché oltre a lasciare a terra bottiglie spesso rotte, lattine ogni sorta di immondizia, proseguono pure gli atti di vandalismo con muri imbrattati, così come le grandi lettere dell'alfabeto davanti alla sede di Confindustria Alto Adriatico.

Ma non è ancora tutto. La preoccupazione, infatti, è che il Bronx possa diventare terra di scontro tra bande di giovani che frequentano varie zone della città, cosa che sarebbe avvenuta nelle notti scorse anche se poi lo scontro sarebbe stato evitato. Insomma, c'è apprensione, ma anche la volontà di stoppare un fenomeno prima che possa svilupparsi ancora di più.


I PUNTI SENSIBILI
Il comandante della polizia locale di Pordenone, Maurizio Zorzetto mette subito le cose in chiaro. «È una zona e un fenomeno conosciuto - spiega - e che continuiamo a monitorare. È ovvio che non possiamo stabilire un presidio sul posto anche perché onestamente sino a metà dicembre, quando avrò a disposizione tutti gli uomini che ora stanno facendo la preparazione per entrare in servizio, siamo un po' in carenza di organico. In ogni caso noi ci siamo e ogni sera cerchiamo di transitare più volte con le nostre pattuglie nei luoghi maggiormente sensibili della città». Il comandante, però, apre anche a un altro argomento. «Come ho detto il fenomeno è noto, sappiamo cosa fanno i ragazzi al Bronx perché li abbiamo identificati più volte. Alcuni sono minorenni, ma c'è da dire che non commettono reati tali da poterli fermare. In più se non abbiamo l'appoggio delle famiglie diventa tutto più complicato perché onestamente sanno bene che anche se li identifichiamo e li segnaliamo ai genitori, non succede nulla. Quindi tornano al Bronx a bere e tornano a comportarsi esattamente come la volta prima. Per quanto mi riguarda - spiega ancora - io sono un interventista e posso anche aggiungere che se ci sono situazioni da stroncare sono il primo ad andare giù duro. Cosa che però non si può attuare con gli sbandati del Bronx. In ogni caso continueremo a monitorare in maniera massiccia la zona».


LE ALTRE AREE
Resta il fatto che era stato lo stesso sindaco Alessandro Ciriani a spiegare, quando proprio al Bronx era stato gettato un sasso di grosse dimensioni su un'automobile che transitava sotto, che da quel momento non ci sarebbe più stata tolleranza verso sbandati, ubriachi o giovani violenti. Non a caso il comandante Zorzetto ha subito mappato le aree a maggior rischio della città in modo da avere una sorta di mappa dove concentrare maggiormente le forze. «Diciamo subito che a Pordenone, rispetto ad altra città, le cose vanno decisamente bene. Certo, ci sono aree meno buone di altre, ma in ogni caso sono interessate da fatti marginali, microcriminalità, piccolissimo spaccio o vandalismi. Questo non significa assolutamente che si debbano lasciar passare queste situazioni, anzi, proprio per l'alta qualità della vita in città si deve intervenire subito perché questa tranquillità non solo deve essere mantenuta, ma anche migliorata. Diciamo che alcune turbolenze oltre che al Bronx le abbiamo in piazza Risorgimento, nella zona della stazione delle corriere, nel parco vis a vis alla stazione, alla fine di via Mazzini e nella zona verde a ridosso del Bronx. Poi c'è l'altra zona verde in via Brusafiera. La mappa è a nostra conoscenza e ci muoviamo in maniera mirata su quei luoghi».


I PRESIDI
Il comandante Zorzetto sta solo aspettando i rinforzi, poi partirà la vera offensiva. «Una volta terminato l'addestramento - conclude - avrò a disposizione 13 uomini in più. Potremo ragionare non solo sull'aumento della presenza in città, ma anche su presidi fissi in alcune zone e su pattuglie a piedi che monitorano in continuità i luoghi a rischio. Credo che tra alcuni mesi si vedranno i risultati».

 

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