Una borsa di studio da 1,5 milioni di euro per trovare le radici dell'Homo Sapiens: la vince il pordenonese Michael Toffolo

Mercoledì 20 Aprile 2022 di Valentina Slivestrini
Michael Toffolo
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PORDENONE - Una borsa di studio del valore di un milione e mezzo di euro, finanziata dal Consiglio europeo della Ricerca per scavare nella storia dell’uomo e scoprire le ragioni che portarono l’homo sapiens a lasciare l’Africa per spostarsi in Europa e in Asia. A condurre ricerca e scavi sarà Michael Toffolo, archeologo pordenonese, uno dei 58 scienziati italiani che hanno ottenuto il grant europeo, numero che pone l’Italia seconda (dopo la Germania) per numero di studiosi finanziati, con il rammarico che molti di questi lavorano all’estero. Proprio come Michael Toffolo.
Nato nel 1984 a Pordenone, dopo il diploma al liceo scientifico Grigoletti si è laureato in Archeologia all’Università di Padova per poi spostarsi negli Usa con una borsa di studi alla Boston University.

Nel 2014 ha ottenuto il dottorato all’Università di Tel Aviv in Israele in collaborazione con il Weizmann Institute of Science (Israele) dove è stato Visiting Doctoral Student. Nello stesso anno ha iniziato a occuparsi del paleolitico africano con un post-dottorato al National Museum di Bloemfontein (Sudafrica) cui è seguita la borsa di ricerca dalla Fondazione Alexander von Humboldt, è stato ricercatore all’Università di Tubinga, Junior Research Chair all’Università Bordeaux Montaigne in Francia. Ha inoltre fatto parte di un’équipe di ricerca messicana. Quest’anno a gennaio ha ottenuto il grant europeo che gli consentirà di proseguire lo studio dell’evoluzione umana in Sudafrica in un progetto di ricerca di cinque anni che condurrà con il Centro Nacional de Investigación sobre la Evolución Humana (CENIEH) di Burgos, Spagna.


Il progetto di ricerca si chiama PEOPLE, “PalaeoEcology and OPen-LandscapE adaptations of Pleistocene Humans in South Africa” e intende testare l’ipotesi secondo cui la disponibilità di acqua dolce abbia determinato l’evoluzione dei primi Homo sapiens in Sudafrica e la loro migrazione nel continente. Oltre all’aspetto documentale e di ricerca sull’evoluzione dell’uomo, «più in generale comprendere come gli esseri umani hanno attraversato le crisi climatiche del passato è fondamentale per capire come il sistema clima funziona, come potrebbe cambiare in futuro e quali strategie possono essere implementate a livello locale per fronteggiare i devastanti cambiamenti climatici oggi in atto» spiega l’archeologo pordenonese.

IL RACCONTO


Il tema della ricerca «si situa nel più ampio contesto della ricerca sulle origini della nostra specie. L’Homo sapiens è apparso in Africa circa 300mila anni fa. Grazie alla notevole flessibilità ecologica, ha raggiunto rapidamente l’Asia e l’Europa attraverso il Levante, come testimoniano fossili rinvenuti in Israele e in Grecia. Tuttavia, quando e in che modo ha occupato le diverse regioni dell’Africa, prima di lasciare il continente? Come si sono adattate le persone ai cambiamenti ambientali a livello locale nel Pleistocene medio e tardo (300.000-11.000 anni fa)? Ne sappiamo molto poco perché la documentazione archeologica e fossile conosciuta è piuttosto frammentaria e limitata rispetto all’estensione del continente» spiega l’archeologo. «Il progetto di ricerca si concentrerà sulle praterie semi-aride della provincia del Free State nel Sudafrica centrale, una regione caratterizzata da sporadici fiumi e punteggiata da sorgenti e laghi effimeri, dove la grande varietà di ecosistemi e la presenza di numerose sezioni geologiche naturali offrono una “finestra” per osservare i cambiamenti ambientali del passato».
Michael Toffolo condurrà la sua ricerca al CENIEH, «perché desideravo trasferirmi in un istituto di ricerca con una forte tradizione nelle scienze naturali ma focalizzato sullo studio dell’evoluzione umana. È una delle pochissime istituzioni in Europa di questo tipo. Inoltre è un centro di ricerca interdisciplinare che assicura una vasta gamma di metodi analitici e competenze disponibili all’interno di un unico edificio e non sparsi in diversi dipartimenti, vantaggio in termini di tempo e risorse».

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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