SACILE - È costato molto caro a una donna dell’Azzanese il black out del provider nazionale di posta elettronica Libero. Per quel brusco stop, Milena non ha potuto partecipare alla preselezione del concorso del Comune di Sacile che si è svolta lunedì. Iscrittasi puntando come altri 400 ad uno dei 5 posti che l’amministrazione sacilese mette a disposizione con assunzione rapida e a tempo indeterminato, la 45enne non ha potuto prendere parte alla prima prova, una serie di domande di cultura generale e di preparazione amministrativa. Di fatto venendo esclusa dal concorso perché non è riuscita ad accedere alla stanza virtuale come richiedeva il regolamento.
La candidata aveva comunicato come suo indirizzo mail quello di Libero e lì le era stato spedito il link che le avrebbe consentito di partecipare alla preselezione, passo indispensabile per ottenere il punteggio che l’avrebbe poi portata, la prossima settimana, alle due prove più tradizionali, scritta e orale.
L’IMPOTENZA
Quando sul Gazzettino Milena ha letto che su oltre 400 candidati si erano presentati in poco più della metà, le è venuto spontaneo pensare che forse una bella quota degli assenti ha avuto la sua stessa sfortuna. Del resto, con circa 9 milioni di account attivi, che Milena sia in buona compagnia è quanto meno probabile. Per la 45enne si tratta di un brutto colpo. «Mi ero iscritta regolarmente al concorso, nell’arco della settimana era stata mia cura allestire una zona della casa in cui svolgere l’esame secondo il disciplinare. Ho fornito i dispositivi di tutto ciò che era necessario per una corretta connessione. Ho fatto le verifiche fino al pomeriggio di domenica 22 gennaio e poi niente, ho chiuso tutto e ho riposato», racconta. Sempre nell’idea di non lasciarsi sfuggire nulla, l’indomani mattina Milena si era messa in moto già alle 8, mentre la prova era prevista per le 9. La brutta sorpresa è stata paralizzante e, come scoprì più tardi, anche senza rimedio. «Ho cominciato a telefonare al Comune e all’Ufficio (4 numeri di telefono a cui attaccarsi), le linee risultano: occupate, libere ma senza risposta, inizialmente libere e poi occupate. Nessuna risposta. Sono rimasta certosinamente davanti al computer a lungo, provando l’accesso ... ma niente».
L’AMAREZZA
La 45enne dice di scontrarsi anche contro una palese insofferenza di chi risponde all’altro capo del telefono. Il perché è presto detto: organizzata on line, la prova non è stata gestita direttamente dall’amministrazione sacilese che ha anzi pagato per quel compito circa 10 mila euro ad un’azienda specializzata romana. Chiamare gli uffici comunali locali dunque avrebbe risolto solo se questi avessero messo Milena in contatto con i veri organizzatori della prova. Amaramente, la 45enne che sente Sacile un po’ come la sua seconda casa, si chiede anche se veramente il giardino della Serenissima non abbia risorse per gestire in presenza una prova di questo tipo. Comprensibile delusione la sua che forse potrebbe sfociare in un ricorso, o magari in una richiesta danni a Italiaonline. Di sicuro per far si che la tecnologia ci aiuti nella vita, senza invece complicarcela, pare ci voglia ancora un bel po’ di tempo.