Fabrizio, la barba più bella del mondo: «La curo con balsamo e un olio speciale»

Venerdì 24 Maggio 2019 di Mirella Piccin
Fabrizio Bottos, 42 anni
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AZZANO - Non toccategli la barba, per lui è un orgoglio. Da oltre quattro anni la cura con pazienza e passione. Stravangante, eccentrico, socievole, ma con i piedi per terra, Fabrizio Bottos, 42 anni, di Tiezzo, di professione imprenditore nel mondo della legatoria, da tempo partecipa a gare internazionali, ma questa volta è riuscito ad aggiudicarsi il podio più prestigioso, vincendo il titolo di campione del mondo nella categoria barba naturale al World beard and mustache championship 2019 che si è tenuto ad Anversa, in Belgio.
UNICO ITALIANO «Non è la prima volta che vinco sfide - spiega Bottos, soprannominato Il barba - ma non certo a questo livello: essere campione del mondo mi fa sentire orgoglioso, anche perchè sono il primo italiano in assoluto ad avere conquistato questo titolo così prestigioso. Può far sorridere, ma quando ho deciso di partecipare con la mia ragazza, Fabiana, mi sono reso conto di essere il solo a presentare la mia nazione, l'Italia. Il giorno delle gare ho sfilato emozionato in più batterie. A un certo punto sul monitor sono passati i nomi dei vincitori, ma io ero distratto. Ho sentito però l'urlo di Fabiana che diceva sei il primo».
LA CURA Certo, la barba, che misura 40 centimetri, non basta farla crescere, ci vuole tanta perseveranza e attenzione. «Tanta passione e tanto tempo - spiega Fabrizio -. Bisogna infatti stare attenti che non si annodi, bisogna tenerla legata e usare prodotti specifici, ma non troppo. Me la curo da solo, nessun altro deve farlo, con balsamo e un olio giapponese che mi faccio arrivare: si chiama Tzubaki, un vero aiuto, quasi una maschera per il pelo. E i requisiti fondamentali per partecipare a una gara di barbe, si riassumono a uno solo: averla più bella degli altri».
Fabrizio prima della barba aveva il pizzetto, niente di più. Poi dopo aver visto il film Mortdecai diretto da David Koepp, con protagonista Johnny Depp che portava un paio di baffi alla Vittorio Emanuele, si fece crescere i baffi e poi anche la barba. Così sono iniziate le prime sfide di Fabrizio ed è continuata la crescita dei baffi e della barba.
LA PRIMA VITTORIA «La mia ragazza un giorno mi ha detto che c'era una gara a Vedelago - racconta - e mi sono iscritto soltanto per curiosità. E ho vinto». Nel tempo ha conosciuto il gruppo del club Fratelli Locatelli di Bergamo, che lo hanno reso partecipe e aiutato a superare le paure inziali. «Un gruppo creativo e speciale, di cui faccio parte da tre anni». Nel corso di questi anni ha partecipato ad altre sfide, arrivando al primo posto, a Bari sempre nella categoria barba naturale. Poi ha partecipato al campionato di Montemesola in provincia di Taranto e altre gare, ottenendo due vittorie sempre a Vedelago e un quarto posto a Brescia.
IL SOPRANNOME Gli amici, ormai, lo chiamano Il barba. Non la taglia più e pensa ad altri mondiali, forse in America dove ci sono veri e propri campionati, e dove si vincono cifre vicine ai 10 mila dollari. Una giuria di esperti, barber e fashion specialist, ha incoronato la barba dell'azzanese quale campione del mondo. «Averla è uno stile di vita - conclude - a tagliarla non ci penso. È una scelta che continuerò a coltivare».
 
Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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