In centro troppi bar e affitti cari, e mancano le botteghe di merceria e ferramenta

Lunedì 10 Maggio 2021
In centro troppi bar e affitti cari, e mancano le botteghe di merceria e ferramenta

PORDENONE Piccoli segnali di ripresa.

Nuove aperture di negozi in centro: i commercianti sfidano la crisi e investono in città. Inaugurato Poke Scuse in corso Vittorio Emanuele (in quello che per anni è stato il negozio della Vodafone), con tanto di cucina salutare hawaiana. Ed è prevista l'apertura di una nuova pasticceria in corso Garibaldi (nel palazzo del Principe) e due pizzerie: una in viale Marconi, l'altra in piazza Risorgimento.


LA PREOCCUPAZIONE
Segnali di ripresa, ma Alberto Marchiori, presidente provinciale di Ascom Confcommercio, è preoccupato: «Ben vengano le nuove aperture sottolinea ma deve anche esserci una certa differenziazione merceologica. Ultimamente vedo solo aprire attività collegate al settore della ristorazione, quando invece le necessità di Pordenone sono ben altre. Il rischio, di questo passo, è che, per una fetta di mercato sempre uguale, a spartirsela ci siano sempre più attività. Con un conseguente impoverimento generale». A questo proposito era stato approvato un regolamento comunale che, proprio per evitare ingorghi settoriali, andava a monitorare e calmierare le nuove aperture. «La situazione, senza un dovuto controllo a monte, rischia di sfuggire di mano. Spero - l'auspicio di Marchiori - in un'attenzione maggiore di chi deve vigilare».


AFFITTI
L'impressione è che, visti i tempi, piuttosto che i negozi rimangano sfitti in centro si tenda ad accettare qualsiasi proposta di apertura di nuova attività. «Da un certo punto di vista capisco e va bene spiega presidente dei commercianti ma non può diventare la regola. Per decine di bar, ristoranti, gelateria e pasticcerie, in centro a Pordenone manca un negozio di ferramenta (da quando ha abbassato le saracinesche Taiariol) e di merceria. Solo per portare qualche esempio. L'altro aspetto, per il quale continuo a nutrire perplessità e preoccupazione, è legato ai canoni di locazione ancora troppo alti. I locatori, visto il momento delicato che sta attraverso l'intero Paese, dovrebbero avere un occhio di riguardo e, comunque, proporre canoni proporzionati. A misura di settore. Altrimenti il rischio è che muoiano a catena città e commercio e, di conseguenza, si verifichi un'inesorabile depressione dei valori immobiliari».


IL COMUNE
L'assessore Emanuele Loperpido ribadisce il concetto secondo cui «il clima di fiducia, l'andamento dei ricavi e dell'occupazione fanno emergere numeri che confortano: nonostante la pandemia, il combinato disposto di investimenti e riqualificazione della città, politiche fiscali per favorire l'occupazione di locali sfitti, contributi alla riqualificazione delle attività commerciali, l'immediata detassazione della Cosap per i pubblici esercizi, sono provvedimenti che rendono la città ancora attraente per gli imprenditori del terziario, con investimenti che, anche in questo momento, ci sono. Da parte nostra - garantisce il rappresentante della giunta comunale - continueremo a lavorare fianco a fianco con i rappresentanti di categoria e con la giunta regionale per sfruttare ogni singolo beneficio che possa ricadere sul territorio dalla regionale Sviluppo impresa».
Al.Co.

Ultimo aggiornamento: 11:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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