La scommessa di Nicola, 25 anni: «Apro un birrificio nella stalla ristrutturata»

Mercoledì 10 Febbraio 2021 di Mirella Piccin
Nicola Fasan, 25 anni

AZZANO - La storia di Nicola Fasan, 25 anni, di Mure (Meduna di Livenza), che nei prossimi giorni aprirà al pubblico l'Agribirrificio - Borgo Decimo, in via Francui, nella periferia di Azzano, è un esempio di speranza in questi tempi difficili, in cui in molti sei sentono perduti.

Questo giovane imprenditore ha scelto di investire, di rischiare, contando su tempi migliori. In una vecchia stalla, che è stata consolidata, ha creato un birrificio, in una località situata tra Azzano e Fagnigola, davanti alla strada che sarà dotata di della pista ciclopedonale di collegamento tra il centro e la frazione.

I PRODOTTI TIPICI «Apriremo in versione ridotta, per le restrizioni Covid e comunque fino alle 18, al momento il venerdì e sabato, poi vedremo racconta Nicola Fasan -. Quando ci permetteranno di aprire anche la sera, partiremo con i vari hamburger e focacce farcite con prodotti locali. Proporremo anche i taglieri di salumi stagionati di casa, fatti da noi (soppressa, pancetta, salame e la pregiata lonza), che accompagneremo con altri prodotti di aziende agricole del territorio, formaggi e confetture. Prodotti senza additivi e conservanti. E ci sarà un bel ventaglio di birre: le bionde, Valchiria e Alchimia, l'ambrata chiara, Rebus, e la scura, Malasorte. Poi la Neris, ambrata scura e la bionda, Granidoro».

IL SOGNO CHE SI AVVERA Un sogno, quello di Nicola, che si è concretizzato grazie alla volontà, alla passione, al sacrificio. Un volto pulito, con una particolare predilezione per la tutela dell'ambiente, per il rispetto per gli animali che ha ricevuto in eredità dal padre, Gianluigi. E ora, grazie alla caparbietà di Nicola, l'impresa punta sulla tecnologia green e sull'innovazione sostenibile. La scelta del nome del locale vuole legare la storia del piccolo Borgo Facca e il comune di Azzano, dove si trova la maggior parte dei terreni (8 ettari) dell'azienda agricola che è alle fondamenta dell'Agribirrificio, a testimonianza dell'intensa coesione con la terra, lavorata ricorrendo ad un'agricoltura integrata e dove si produce l'orzo distico. «Che, a differenza dei polistici precisa Nicola - a fronte di una minore resa, producono chicchi più grossi ed in genere presentano contenuti di azoto e proteine inferiori e glume più piccole. Parametri ideali per la maltazione artigianale e la successiva trasformazione in birra artigianale. In questa fase iniziale afferma produciamo circa 450 ettolitri l'anno, ma la volontà è di ampliarci e di arrivare fino a circa 1000 ettolitri». Nicola è arrivato sin qui preparato. Dopo un primo diploma in Meccanica al Itc Kennedy, ha frequentato a Padova l'Accademia di birrario artigiano e si è diplomato a pieni voti. «Questa si ripete - sarà la mia professione». Il forte legame con la terra e con l'azienda di famiglia, oltre all'allevamento di suini, gli ha permesso, anche grazie all'aiuto di un bando europeo, di perseguire questo obiettivo». Ma il progetto non si ferma qui. Nicola ha acquistato la vecchia casa che sta di fronte, per realizzare 6 alloggi turistici, e uno più grande. Il progetto è già stato depositato. 

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