Un diluvio di multe estive sulla rete autostradale del Friuli Venezia Giulia, segno che gli utenti sono sempre più spesso “distratti” in tema di sicurezza, per sé e per gli altri.
NIENTE CINTURE
La parte del leone spetta ancora alla velocità eccessiva, tuttavia i dati riferiti a meno di due mesi (giugno e le prime due decadi di luglio) manifestano un balzo del mancato uso delle cinture: su un totale di 3.670 infrazioni rilevate dalle pattuglie della Polizia stradale, ben 507 riguardano proprio il mancato uso delle cinture, mentre si riconducono alla velocità pericolosa 550 infrazioni e altre 25 alla velocità eccessiva, rilevata il più delle volte con il sistema Tutor.
ALCOL E CUCCIOLI
La Stradale, che ieri ha presentato il proprio bilancio congiuntamente ad Autovie venete, si è concentrata in particolare sui cosiddetti controlli di legalità e su quelli tesi ad impedire le stragi del sabato sera. Le pattuglie, posizionate in prevalenza ai caselli e alle stazioni di servizio, hanno fatto uso di strumentazioni sofisticate, spesso in tandem con operatori del Servizio sanitario regionale, per misurare ai conducenti il grado di alcol o la presenza di stupefacenti o ancora di sostanze psicotrope. Quanto ai controlli di legalità, hanno riguardato soprattutto il trasporto di animali vivi (è noto il triste fenomeno del contrabbando di cuccioli di cane), l’uso corretto di radio e telefonini e quello – assai spesso inosservato – delle cinture di sicurezza, come anche della corretta collocazione dei seggiolini. Un ulteriore dettaglio chiarisce che fra giugno e luglio 17 servizi sono stati dedicati al Telelaser e quindi agli eccessi di velocità, mentre la guida in stato di alterazione alcolica è stata contrastata attraverso 800 verifiche. I soccorsi stradali sono risultati ben 1.800 e 1.500 i veicoli pesanti sottoposti a controlli, compresi quelli al cui volante si trovavano cittadini dell’Ue. Due persone sono state tratte in arresto dagli agenti, che hanno anche denunciato in stato di libertà 60 individui all’autorità giudiziaria.
TOPI D’AUTO
Un altro fenomeno sempre “in voga” è il furto di beni da auto in sosta nelle stazioni di servizio. Al fine di mettere in campo un efficace contrasto, la Polstrada ha impiegato in tali aree personale in borghese a frequenza quotidiana. Su tale fronte, un prezioso aiuto è venuto dalla fitta rete di telesorveglianza messa a disposizione da Autovie venete. Il periodo di super-lavoro per gli agenti – come sempre nei mesi estivi e vacanzieri – ha visto l’attuazione di protocolli di controllo su base “tematica”, in coerenza con le strategie definite a livello di “Roadpol”, ossia l’Organizzazione delle Polizie stradali europee. In tale contesto, dal 13 al 19 giugno e dal 18 al 24 luglio 2022 le verifiche hanno riguardato in via prioritaria i mezzi commerciali e le corriere: nella prima categoria i controlli sono risultati 299, nella seconda invece sono stati 35. Tutto questo è costato agli agenti della Polstrada in Friuli Venezia Giulia uno sforzo importante, spiegato dai numeri: 250mila chilometri percorsi da un complessivo di 1.793 pattuglie, corrispondenti alla bellezza di 3.600 turni individuali degli operatori della sicurezza. La missione dichiarata è convincere chi si mette al volante ad eleggere la sicurezza al primo posto delle priorità. Una missione che i dati dimostrano difficile, ma non impossibile.