PORDENONE - «Il dolore non deve essere risarcito con un colpevole ma con la giustizia» e, tra i vari, c'è anche «il dolore di Ruotolo, detenuto innocente dal 7 marzo 2016». Ha aperto con queste parole l'avvocato Giuseppe Esposito, l'arringa nel processo a carico del suo assistito Giosuè Ruotolo, unico imputato per il duplice omicidio dei fidanzati, Teresa Costanza e Trifone Ragone, uccisi la sera del 17 marzo 2015 nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone.
LEGGI ANCHE Delitto Teresa e Trifone, due giorni per evitare l'ergastolo a Ruotolo
«Voi avete il compito più ingrato, quello di dare giustizia», ha detto rivolgendosi ai giudici della Corte d'Assise in premessa. «Non farò leva sul dolore.
L'arringa della difesa: «Giosuè in carcere da innocente dal 2016»
Lunedì 30 Ottobre 2017Oltre al dolore dei familiari delle vittime, c'è una terza famiglia che vive un enorme dolore. E c'è il dolore di Ruotolo, detenuto innocente dal 7 marzo 2016», ha aggiunto prima di addentrarsi nel dettaglio delle circostanze emerse nel dibattimento di un 'processo indiziariò in cui «son tante le cose da approfondire, ci sono da separare i dati oggettivi dalle suggestioni e dalle ricostruzioni immaginifiche, la prova scientifica dallo empirismo, il vero dal falso». L'arringa della difesa proseguirà oggi e domani, prima delle repliche, il 6 novembre.