Un tassista con la passione di assemblare computer è finito a processo per ricettazione. A Livio Roncaglia, 53 anni, di Portogruaro, si contestava di aver estrapolato dati - anche sensibili - dagli hard disk smaltiti nella discarica dell'Asvo Spa. E di aver costituito un archivio abusivo con ciò che era rimasto nelle memorie di 22 computer dismessi. Insomma, una banca dati con i segreti di svariate aziende, una farmacia, un'associazione di donatori del sangue e perfino un giornalista attivo in provincia di Pordenone. Ieri il processo. L'avvocato Giorgio Pietramala ha deciso di discuterlo con rito abbreviato. Nessun testimone è sfilato in aula, sono stati considerati soltanto gli atti presenti nel fascicolo processuale, che sono bastati al giudice Rodolfo Piccin per assolvere Roncaglia: il fatto non sussiste. Gli hard disk, infatti, non erano rubati. E l'archivio abusivo non è mai stato divulgato, tanto che il materiale sequestrato è stato restituito, compresa la banca dati sulle vite o il lavoro degli altri.
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