​Le api sentinelle dell'ambiente, in 180mila per monitorare l’eco-sostenibilità della discarica. Ecco come lavorano

Martedì 9 Maggio 2023
Api, la carica delle 180mila per monitorare l'impatto ambientale della discarica

CORDENONS - Sociali, facilmente adattabili a qualsiasi contesto, abituate a vivere in gruppo e soprattutto, gran lavoratrici, al punto che a Cordenons ne hanno assunte ben 180mila per controllare l'impatto ambientale della discarica. Sono api speciali, le sentinelle ambientali del progetto Capiamo, un monitoraggio volontario attivato da Herambiente in collaborazione con Apicolturaurbana.it (realtà specializzata in progetti di biodiversità ed educazione ambientale) per aggiungere un livello di sicurezza ulteriore ai controlli già normalmente previsti per legge.

Perché proprio le api

L'impegno richiesto loro è massimo, lavoreranno in gruppo 24 ore su 24 per segnalare precocemente l'insorgenza di squilibri per la biodiversità, l'ecosistema e la salute umana, permettendo di pianificare per tempo azioni correttive. Un curriculum notevole quello di questi insetti, facili da allevare e cosiddetti sociali, al punto che si sono dimostrati subito i candidati perfetti per il ruolo di sentinelle ambientali.

E tutto in virtù delle loro caratteristiche, per molti aspetti uniche e particolarmente adatte al biomonitoraggio. Vivono in colonie numerose e molto mobili sul territorio, le api entrano in contatto con un numero enorme di matrici ambientali molto diverse. Basti pensare che un’ape bottinatrice (deputata cioè alla raccolta di nettare) visita in media 2.000 fiori al giorno. A questi si aggiungono l’acqua in diverse forme (pozzanghere, fiumi, rugiada, ecc.), la resina degli alberi e, naturalmente, l’aria. Le sostanze presenti nell’ambiente si accumulano quindi all’interno dell’alveare, sulle api stesse e sui loro prodotti (pane d’api, cera e miele), rendendo facile e veloce il recupero di campioni altamente rappresentativi da analizzare.

Come lavorano

Vitto e alloggio, è tutto spesato. Nella discarica hanno a disposizione 3 alveari e circa 2800 ettari, dove possono trovare quasi 40 milioni di fiori al giorno. Già all'opera da qualche giorno, le api hanno cominciato a muoversi in un raggio di 3-4 km dall'impianto. Entro il prossimo giugno, sarà effettuato un primo campionamento sulle api bottinatrici (per valutare gli inquinanti presenti nella peluria ed eventuali anomalie comportamentali) oltre che sul pan d’api, il primo prodotto dell’alveare. Dopo l’estate il monitoraggio sarà ripetuto, estendendo l’analisi anche ai prodotti successivi delle api: cera e miele. Le informazioni estratte, utili per valutare la qualità complessiva dell’ambiente attorno all’impianto, saranno disponibili in un rapporto pubblicato in autunno. In questo modo sarà possibile valutare la presenza in ambiente di agenti inquinanti quali pesticidi, metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici, nell’aria. Tutti parametri che, se rilevati in concentrazioni significative, porterebbero a immediate azioni correttive. Nel 2024 il Progetto di biomonitoraggio sarà ripetuto secondo le medesime tempistiche e modalità, anche per consentire la piena confrontabilità dei dati.

«Impegno per dare massima diffusione ai risultati»

«Si tratta di un’azione già sperimentata o in corso presso altri impianti Herambiente, fra cui anche la discarica di Serravalle Pistoiese, perfettamente in linea con i valori della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente su cui si fonda il nostro operato» ha spiegato Andrea Ramonda, Amministratore Delegato di Herambiente. Soddisfazione per l'avvio di tale progetto è stata espressa anche dal sindaco di Cordenons Andrea Delle Vedove: «questo ulteriore monitoraggio, credo costituirà un elemento di trasparenza ulteriore verso la cittadinanza, giustamente sempre molto attenta verso un impianto di questo tipo. Come Amministrazione ci impegneremo a dare ai risultati dello studio la massima diffusione possibile».

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