Anni di insulti e botte alla mamma 87enne: voleva i soldi per sigarette e alcol

Giovedì 23 Marzo 2023
Violenza sugli anziani

PORDENONE - Cinque anni di vessazioni, pressioni psicologiche e maltrattamenti. La vittima è una mamma che adesso ha 86 anni, a tormentarla un figlio che dopo il divorzio ha cominciato ad abusare di sostanze alcoliche. Ieri, 22 marzo, l'uomo ha affrontato il processo, celebrato in udienza preliminare con un rito abbreviato che gli è valso uno sconto di pena di un terzo, dopo che il gup Giorgio Cozzarini aveva respinto un'istanza di patteggiamento ritenendo che la pena non fosse commisurata alla gravità delle accuse. Imputato di maltrattamenti in famiglia e di estorsione, il 57enne dell'hinterland pordenonese è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione (il pm Marco Faion aveva chiesto quattro anni).

La misura cautelare a cui è attualmente sottoposto in carcere, dopo che aveva violato il divieto di avvicinamento alla madre, avrà efficacia per i prossimi due mesi.

LE ACCUSE
Al 57enne, difeso dall'avvocato Francesco Fortunato, la Procura ha contestato i reati di maltrattamenti in famiglia e, per aver costretto l'anziana a consegnarli i soldi per acquistare sigarette e bevande alcoliche, di estorsione. A segnalare la situazione ai carabinieri della stazione di Fiume Veneto erano stati i Servizi sociali, ma soltanto il 24 febbraio 2021, quando la donna ha cercato rifugio da una vicina di casa, è stato possibile scoperchiare anni di tormenti, percosse e minacce. Quel giorno l'anziana era stata minacciata pesantemente. «Ti strozzo, ti ammazzo, ti butto giù dal balcone... stai bene solo in cimitero». I vicini si erano già accorti dei lividi che la donna aveva spesso sul volto, sulle gambe e sul collo. Sapevano quanto stesse soffrendo, sentivano le urla e le minacce. Quando se l'è vista davanti, disperata e spaventata, la vicina ha deciso di tutelarla chiamando i carabinieri.

ANNI DI SOFFERENZE
La donna, in quell'occasione, è stata affidata alla figlia che vive fuori regione. Nel frattempo i militari dell'Arma hanno ricostruito cinque anni di sofferenze. L'anziana aveva accolto in casa il figlio nel 2014, dopo la separazione dalla moglie. Senza lavoro e in difficoltà economiche, qualche tempo è entrato nella spirale dell'alcol compromettendo anche i rapporti con la madre. La minacciava quotidianamente e per ottenere denaro ed è arrivato anche a percuoterla. La Procura aveva ottenuto un divieto di avvicinamento, l'uomo non poteva più avere contatti con la madre. Ma il 57enne non ha altri punti di riferimento e, non sapendo dove andare a dormire, è tornato a casa violando il provvedimento e andando così incontro a una misura cautelare in carcere.

LA DIFESA
L'avvocato Fortunato ieri ha chiesto che il reato di estorsione fosse riqualificato in violenza privata. Non c'è evidenza - ha sottolineato - delle somme di denaro ottenute con la violenza. Il gup ha invece mantenuto l'imputazione originale, dove le accuse sono aggravate dall'aver commesso il fatto in stato di ubriachezza abituale, in un luogo destinato a dimora privata e contro una persona ultrasessantacinquenne. Ha applicato soltanto un'attenuante.
 

Ultimo aggiornamento: 17:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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