Anziana e malata, cambia compagnia telefonica ma la linea non arriva: ora è al buio

Venerdì 3 Luglio 2020 di Alberto Comisso
La disavventura è capitata a un'anziana
PORDENONE - Da quasi un mese è senza telefono ed internet. Un’anziana cardiopatica di 90 anni, che risiede in città dall’8 giugno non può più ricevere né effettuare telefonate dal proprio numero fisso. Viste le precarie condizioni di salute e vivendo da sola, per lei sentire almeno una volta al giorno i parenti è fondamentale. Se non vitale. Da più di tre settimane, però, tutto questo le è impossibile. L’anziana, infatti, non dispone di un telefono cellulare e, vista l’età, riscontrerebbe comunque una certa difficoltà nel gestire un nuovo dispositivo. La vicenda, come ha voluto raccontare la figlia, nasce a inizio giugno. «Un giorno – spiega – riceviamo una telefonata. Un operatore della WindTre, con grande garbo e gentilezza, le fa una proposta vantaggiosa per la portabilità del numero da Vodafone, compagnia della quale mia madre è cliente da anni».
LA PROPOSTA
Per l’anziana, che vive da sola e che non ha tante pretese ed esigenze, poter comunque risparmiare anche pochi euro al mese è importante. E accetta la proposta del nuovo operatore telefonico. Nelle vicinanze c’è anche la figlia che, vista la veneranda età, aiuta la madre a chiudere la trattativa. Fornisce tutti i dati richiesti e viene rassicurata forse della cosa più importante, al di là del piccolo risparmio in bolletta: le tempistiche della portabilità del numero saranno quasi immediate. «Ricordo benissimo – allarga le braccia la figlia – della promessa che, da lì a qualche giorno, un tecnico avrebbe contattato mia madre e sarebbe andato a casa sua per completare l’operazione». Quella, tuttavia, è stata l’unica e ultima telefonata ricevuta. «Dopo qualche giorno di attesa – ricorda ancora la figlia – ho cominciato a preoccuparmi. La linea del telefono era stata disattivata e mia madre non poteva né ricevere telefonate né chiamare nessuno. Nemmeno utilizzare la connessione internet». E’ lì che inizia una vera e propria odissea, tra telefonate al numero di assistenza WindTre, rimpalli di responsabilità e smentite secche. «Mi sono addirittura sentita dire da un operatore – la figlia alza la tono della voce – che la compagnia telefonica non manda nessun tecnico a casa. Non sappiamo più cosa fare e più il tempo passa e più sono preoccupata per mia madre che, a causa di questa situazione, è come se fosse isolata da tutti. Non ci rimane che andarla a trovare più volte al giorno ma se succede qualcosa di notte? Come potrebbe comunicare con qualcuno o semplicemente chiedere aiuto?» 
L’OPERATORE
Mercoledì, stufa di aspettare la chiamata del tecnico e dei continui rimpalli tra un operatore e l’altro, la figlia si rivolge ad un centro di assistenza specializzato. Basta con «inutili» telefonate e attese «infinite». «Ho voluto parlare con qualcuno, guardandolo negli occhi, bypassando tutte quelle persone con le quali mi sono confrontata al telefono senza arrivare ad una conclusione. Sa cosa mi sono sentita rispondere? Che loro non sanno niente – la figlia dell’anziana mastica amaro – e che non mi rimane altro che andare a denunciare il fatto ai carabinieri. Ma stiamo scherzando? E’ vero che un negozio non può sapere di presunte offerte fatte al telefono, ma è anche vero che stiamo parlando della stessa compagnia. Non un aiuto, non un’indicazione, non un semplice consiglio. Sporgere una denuncia ai carabinieri è semplice – rileva la donna – ma se lo faccio non oso immaginare quanto tempo ancora ci vorrà prima che a mia madre venga ripristinata la linea telefonica». La sensazione di madre e figlia è quella di essere state prese per i fondelli. Di aver aderito sì ad un’offerta vantaggiosa ma di pagare adesso un prezzo alto per un servizio che, a tutt’oggi, non c’è ancora. 
Ultimo aggiornamento: 18:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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