Mancano sia i personale che i mezzi e le ambulanze arrivano tardi: la mappa dei disagi peggiori in provincia

Domenica 10 Luglio 2022 di Loris Del Frate
Un'ambulanza

PORDENONE - Poche ambulanze e anche l’emergenza inizia ad avere problemi. La sanità in provincia di Pordenone sta mostrano in questo periodo di solleone tutte le sue fragilità. Nei giorni scorsi c’erano state alcune segnalazioni di tempi lunghi anche per alcuni soccorsi a casa. Nulla di grave, codici bassi (verde al massimo), ma sino ad ora non era praticamente mai accaduto che si dovesse attendere parecchio tempo per l’ambulanza. Un segnale che ha preoccupato più di qualcuno, dentro e fuori l’ospedale. Il motivo, da quanto si è appreso, è molto semplice: mancano mezzi e personale. Ci sono giornata in cui in città c’è una sola ambulanza. Questo significa che quando ci sono concomitanti due o tre chiamate, i tempi per arrivare sul posto si allungano. Ovviamente l’operatore del 118 ha in mano la situazione, ossia sa quale è l’intervento più importante dal punto di vista della gravità, quindi i codici rossi non hanno ritardi a costo di dirottare al volo un’ambulanza che stava già andando in un altro luogo. È accaduto.
Come detto le ambulanze son poche.

Non tanto i mezzi in se, ma il personale che deve utilizzarle. Intanto non tutti gli equipaggi sono composti da tre persone come dovrebbe essere, ma molto spesso ci sono solo due, l’autista e l’infermiere che viene aiutato, in caso di necessità, da chi guida. C’è da aggiungere che complici le ferie (oltre ai buchi in organico) solo in alcune giornate sono garantiti due mezzi per la città e quando ci sono devono occuparsi dell’intero conurbamento che riguarda più o meno 130 mila persone. Un bacino di utenza che avrebbe bisogno almeno di tre mezzi vista l’alta densità abitativa. C’è un’auto medica che da Sacile è arrivata in città, ma si muove nel caso in cui siano segnalati incidenti o altri infortuni di entità notevole. Va anche nelle residenze private, ma solo per casi particolari e gravi. Molto spesso segue l’ambulanza.

LA MAPPA


L’emergenza è ancora più in difficoltà man mano che ci si avvicina alla fascia montana. In questo caso ci sono tre ambulanze compreso un presidio fisso che devono intervenire su un territorio che va da Spilimbergo a Maniago e via via salendo sino ai paesi di montagna. Non si tratta di aree densamente popolate, ma lontane e spesso difficili da raggiungere. Non a caso esce diverse volte l’elisoccorso del 118. Poi c’è la bassa. Nel sanvitese, azzanese, Prata e Brugnera (i centri più popolosi) gravitano due ambulanze più un presidio fisso non sempre disponibile perchè deve supportare Pordenone. Anche in questo caso ci sono dei problemi di tempo sugli arrivi a destinazione. Resta il sacilese, dove per l’intera zona c’è una sola ambulanza. In questo caso i mezzi sono pochi perchè sono aree popolate e non sempre raggiungibili in tempi brevi per la mole di traffico soprattutto se si transita sulla Pontebbana. Come dire, insomma, che sarebbe necessario potenziare l’emergenza sul territori con almeno due nuove ambulanze. Come minimo.

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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