FRIULI - L’Arpa del Friuli Venezia Giulia mette “nel mirino” il Tagliamento. E lo fa da un lato rimarcando che non c’è un «allarme rosso», ma dall’altro disponendo «accertamenti per accertare le origini e le cause». Di cosa? Della presenza di sostanze che in un fiume non ci dovrebbero essere. E che hanno fatto scattare un allarme, dipinto in realtà proprio di rosso dalla stessa Arpa, che nel suo rapporto ha definito lo stato chimico del fiume “non buono” in due punti: a San Vito al Tagliamento e a San Daniele. «Su 10 stazioni di monitoraggio chimico, due presentano criticità», conferma l’Agenzia regionale.
LA MAPPA
La stazione di rilevamento di San Vito al Tagliamento, per la precisione, è in allerta per la presenza di organostannici. Si tratta di residui di prodotti utilizzati come biocidi (uccidono eventuali parassiti, in ogni caso forme di vita) nelle vernici. Sono stati considerati come uno dei più tossici xenobiotici (cioè sostanze estranee) mai prodotti e introdotti in ambiente. «Naturalmente - ha spiegato il sindaco di San Vito, Alberto Bernava - si tratta di una questione che ci interessa eccome. Coinvolgeremo già lunedì (oggi, ndr) l’ufficio Ambiente del Comune».
A San Daniele, dove il sindaco Pietro Valent dichiara di «non aver ricevuto comunicazioni ufficiali», il problema è il benzopirene, «un idrocarburo policiclico aromatico ubiquitario in regione, la cui presenza è probabilmente dovuta alle ricadute dei residui della combustione della legna per il riscaldamento (nelle zone montane) o al traffico stradale (in pianura)», come riferisce l’Arpa. Anche le strade trafficate, quindi, sono responsabili dell’inquinamento dei fiumi. La soglia d’allarme è stata superata, anche se i limiti nel tempo sono stati abbassati.
IL QUADRO
«Per quanto riguarda il fiume Slizza (e siamo a Tarvisio, ndr), su due delle quattro stazioni di monitoraggio presentano uno stato chimico “non buono” per la presenza di piombo e cadmio.