PORDENONE - Allarme epatite e l’Ass 6 corre ai ripari. Anche in provincia, infatti si sono registrati casi di "epatite A" causati dai frutti di bosco congelati provenienti dall’estero, in particolare dai Paesi dell’Est. Un fenomeno che è esploso lo scorso maggio, ma che ora, pur essendo diminuito almeno nei numeri complessivi, necessita di essere tenuto sotto costante osservazione. Non solo.
Molte persone, anche sul territorio, possono aver acquistato le confezioni surgelate di frutti di bosco e avere riposte in congelatore. Con l’arrivo delle feste e dei pranzi di Natale non è da escludere che possano essere utilizzate. Da qui il campanello di allarme lanciato dal Ministero e ripreso dal Dipartimento di prevenzione dell’Ass 6 che ha lanciato una campagna di informazione preventiva. «Le norme da seguire - spiega Fabio De Battisti, responsabile del Servizio degli alimenti e nutrizione - per evitare di essere infettati dal virus dell’epatite A sono semplicissime: scottare per almeno due minuti i frutti di bosco congelati primi di mangiarli. In questa maniera ci si metterà al sicuro».
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Ultimo aggiornamento: 08:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA Molte persone, anche sul territorio, possono aver acquistato le confezioni surgelate di frutti di bosco e avere riposte in congelatore. Con l’arrivo delle feste e dei pranzi di Natale non è da escludere che possano essere utilizzate. Da qui il campanello di allarme lanciato dal Ministero e ripreso dal Dipartimento di prevenzione dell’Ass 6 che ha lanciato una campagna di informazione preventiva. «Le norme da seguire - spiega Fabio De Battisti, responsabile del Servizio degli alimenti e nutrizione - per evitare di essere infettati dal virus dell’epatite A sono semplicissime: scottare per almeno due minuti i frutti di bosco congelati primi di mangiarli. In questa maniera ci si metterà al sicuro».
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