Ospita i profughi, la locanda ora
rischia il crac: avanza 55mila euro

Venerdì 31 Luglio 2015 di Cristina Antonutti
Ospita i profughi, la locanda ora rischia il crac: avanza 55mila euro
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PORDENONE - L’accoglienza dei migranti ha messo in ginocchio la locanda "Al Sole".

La struttura di via Rotate, gestita da Tafil Kalludra, è in gravi difficoltà economiche a causa del ritardo nei pagamenti da parte della coop Nuovi vicini onlus, a cui la Prefettura si appoggia per far fronte all’emergenza.

A fine giugno Kalludra - tramite lettera - ha comunicato la sospensione del servizio. «In nessun caso - conclude la comunicazione - la scrivente accoglierà nuovi ospiti». Il motivo è semplice. La locanda deve ancora incassare qualcosa come 55 mila euro per i servizi di aprile, maggio e giugno.

«A metà luglio mi hanno saldato marzo - spiega l’albergatore - Ma i fornitori mi chiedono di saldare le fatture, devo pagare l’affitto, per garantire 40/50 posti ho fatto degli investimenti e ora mi ritrovo in dissesto economico. So benissimo che la coop prima di pagarmi deve a sua volta ricevere i soldi, ma io così sono in crisi».

Ad aprile ha erogato 359 pasti (circa 20 mila euro), a maggio 787 (24 mila euro) e giugno 640 (poco più di 11 mila euro). «Con il primo contratto (fatto all’interno di "Mare Nostrum", ndr) fatto direttamente con la Prefettura non ho avuto problemi - afferma l’albergatore - Mi hanno pagato subito. Poi è subentrata la cooperativa e i tempi si sono allungati». Kalludra ricorda che per l’operazione profughi ha dovuto recuperare 60 reti e materassi, andare ad acquistare la carne nelle macellerie dei musulmani e che gli sono arrivate bollette dell’acqua anche per 1.300 euro.

«Mi sono dato da fare, ho dato la mia disponibilità 24 ore su 24 e adesso sono in difficoltà perchè non pagano. Non ho più i mezzi economici per andare avanti e ho sospeso il servizio», protesta.

Si è anche rivolto a un legale, l’avvocato Pierantonio Gava. Per ora non ci saranno decreti ingiuntivi. La speranza è che situazione si possa sistemare, anche se la rabbia è tanta: per risolvere un’emergenza, se ne crea un’altra. Kalludra non sa più dove sbattere la testa: «Non ho neanche più il coraggio di chiamare l’impiegato della Prefettura, l’unico sempre disponibile a risolvere i problemi che si creavano». Agli albergatori spettano 28,50 euro al giorno. Devono fornire un letto, colazione, pranzo e cena, kit igienico (dentifricio, spazzolino, shampoo, sapone, schiusa da barba, rasoi), lavatrice e cambiare le lenzuola una volta a settimana.
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