Agricoltura, è già emergenza siccità: «Situazione peggiore dello scorso anno»

Domenica 5 Febbraio 2023 di Loris Del Frate
Aratura di campi

PORDENONE - L'emergenza è già decretata, anche se in questo periodo non ci sono necessità particolari per l'utilizzo dell'acqua. Però la situazione è estremamente critica in Friuli Venezia Giulia perchè la situazione, secondo alcuni esperti - almeno in partenza- è forse peggiore di quella dello scorso anno.

L'ASSESSORE
Stefano Zannier, responsabile dell'Agricoltura regionale non ha dubbi. «Se la prossima primavera e la prossima estate saranno come quelle che sono trascorse nel 2022, allora la situazione sarà veramente drammatica sul fronte delle riserve d'acqua per la nostra regione».

LE RISERVE
«Non ci sono state possibilità di approntare un piano organico per quest'anno - racconta ancora Zannier - perchè i tempi per affrontare una emergenza di questo tipo richiedono opere che hanno bisogno almeno di due, tre anni. Penso ai nuovi bacini. C'è però un aspetto importante che potrebbe dare una mano agli agricoltori, ossia il fatto di aver diversificato le colture». In che senso? «Passando in auto vedo parecchi seminati precoci. Questo significa che il frumento potrebbe essere tagliato già a giungo.

Sino a giungo, salvo veramente emergenze di livello altissimo, l'acqua dovrebbe essere sufficiente per quel cereale. A quel punto toccherebbe agli altri cereali tardivi, penso al mais e alla soia che a quel punto di metterebbero circa quattro mesi prima di essere tagliati. Si arriverebbe, dunque, a fine settembre, anche a ottobre e questo consentirebbe di non avere grossi problemi con le riserve d'acqua. È ovvio - va avanti l'assessore regionale - che questo sistema consentirebbe di razionare in maniera migliore l'acqua per quelle colture che hanno il fabbisogno maggiori di irrigazione». Una soluzione, dunque, per non avere raccolti ridotti come l'anno scorso o troppo scarsi.

LE CAVE
Resta da capire, perchè non si possono utilizzare come emergenza le cave che sono comunque degli invasi che conservano acqua utilizzabile. «Parliamoci chiaro - va avanti Stefano Zannier - se parliamo di vigneti e frutteti , culture, quindi, che hanno più o meno tutte sistemi di irrigazione di pregio, le cave possono essere sufficienti per una stagione. Se invece - va avanti - parliamo di seminativi come mais, soia o altri tipi di cereali che hanno bisogno di parecchia acqua, allora onestamente l'acqua di una cava potrebbe durare al massimo tre giorni. In pratica si prosciugherebbe in pochissimo tempo tutta la disponibilità e poi saremmo punto a capo. Invece - spiega ancora - con le colture diversificate c'è la possibilità di avere un margine superiore. Questo non significa che è la strada da percorrere sempre, ma in caso di un altro anno come quello precedente, per ora è quella da percorrere. A meno che - scherza Zannier - non si faccia la danza della pioggia sperando che poi arrivi. Non voglio però gettarla in burla, perchè è un fatto decisamente importante e per questo spero che il meteo sia clemente».

LA NEVE
Rispetto allo scorso anno la situazione allo stato attuale sul fronte della capacità idrica non è certo brillante. Difficile, però, fare conti almeno sino a marzo. Quello che attualmente è confrontabile, rispetto allo scorso anno è che in montagna c'è un manto di neve che dovrebbe garantire almeno un pò di respiro, anche se non è certo determinate per risolvere la situazione. C'è da ricordare che lo scorso anno in regione il danno causato dalla prolungata siccità si è avvicinato ai 280 milioni di euro, soldi che in gran parte dovrebbero essere garantiti dalla casse nazionali. È evidente che un'altra catastrofe come quella significherebbe la chiusura di tante altre aziende agricole. Proprio per questo il primo tentativo di trovare una soluzione sarà quello di differenziare le colture.
 

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