L'ad delle acciaierie Metinvest rase al suolo a Mariupol: «Ripartiti, grazie Friuli»

Sabato 7 Maggio 2022 di Davide Lisetto
L'ad delle acciaierie Metinvest rase al suolo a Mariupol: «Ripartiti, grazie Friuli»

PORDENONE - Collegato online al convegno di Confindustria a Pordenone anche Roberto Re, amministratore delegato del Gruppo Metinvest, società proprietaria dell'acciaieria Azovstal (distrutta dalle bombe in questo giorni) che ha parlato di dramma umanitario, «di una città, Mariupol, disintegrata, distrutta.

Dal nostro sito di Azovstal è uscito tantissimo acciaio che noi abbiamo verticalizzato in Friuli e nei nostri stabilimenti italiani. Grazie ad altri partner come Cimolai, con cui abbiamo fatto insieme il sarcofago di Cernobyl, le barriere di Panama, con Fincantieri tantissime navi da crociera, costruito il ponte di Genova. I drammatici effetti umanitari si riflettono poi sulla parte economica, in primis in Ucraina dove tutti gli stabilimenti nella zona di combattimento sono fermi e piano piano ci stiamo fermando anche in Italia perché abbiamo utilizzato tutto il materiale».

La società controlla anche il laminatoio Metinvest Trametal (cica 300 addetti a Porto Nogaro). «Determinate produzioni sono ripartite, stanno cercando di portare fuori materiale dall'Ucraina attraverso le poche reti ferroviarie ancora presenti e anche Metinvest è ripartita con due stabilimenti, uno Zaporizia e l'altro nei pressi di Dnipro. Il lavoro è futuro, la Russia sta distruggendo un popolo, ma anche il futuro: si distrugge quello che potrebbe rappresentare la rinascita di un paese. Il nostro primo obiettivo dall'inizio del conflitto è stata la parte umanitaria, abbiamo cercato di portare soccorso tramite viveri, medicine ma anche cercando di portare via da Mariupol dipendenti, persone, abitanti, operazione non facile a causa dei continui bombardamenti. Siamo presenti in Friuli Venezia Giulia da tanto tempo, crediamo che la vostra regione abbia sempre rappresentato un territorio molto importante per i rapporti con l'Ucraina. E di questo ringraziamo tutti i partner locali. Dobbiamo andare avanti, siamo pronti a investire e a ricostruire tutto quello che c'era prima e portare l'Ucraina finalmente in Europa. È importante dare sostegno alle industrie locali, aiutare la loro rinascita e far sì che non vengano create distorsioni sul mercato. Premiamo per un embargo totale su tutti i prodotti russi, non solo siderurgici, auspico una posizione compatta dell'Europa». Al manager è andato il messaggio di solidarietà, tramite il presidente Michelangelo Agrusti, di tutti gli imprenditori del territorio: «Siamo un popolo che sa ricostruire, ci saremo con un grande piano Marshall quando ci sarà da ricostruire l'Ucraina». 

Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci