PORDENONE Il 5G fa paura. Il Comune di Pordenone, in attesa di ricevere i pareri dagli enti preposti (tra i quali l'Arpa) all'analisi degli effetti che la nuova tecnologia di telefonia mobile di quinta generazione avrà sul territorio, per ora non ha rilasciato alcuna autorizzazione alle compagnie a procedere né a sperimentazioni né tanto meno all'installazione di nuove antenne.
IL COMUNE L'assessore, che si sta occupando del 5G anche dopo le posizioni assunte da alcuni comitati sorti per dire no alla nuova tecnologia, è chiara: «L'ultima parola spetterà agli enti preposti che abbiamo interpellato per chiedere la stesura di una relazione». Boltin è a conoscenza del fatto che per il 5G si stanno già muovendo comitati ed associazioni. E che si sono già mobilitate per ostacolare l'eventuale arrivo del 5G. «All'amministrazione spetta valutare, dati scientifici alla mano, la convenienza di dare il via libera all'installazione delle apparecchiature da apporre sulle antenne telefoniche già esistenti». Sarebbero arrivati solleciti al Comune. Non solo dei privati, ma anche di quegli enti che al momento stanno alla finestra in attesa delle mosse dell'amministrazione. E' una fase delicata e l'Amministrazione prende tempo. E, come prima cosa potrebbe bloccare tutte le richieste di autorizzazione. Sulla nuova tecnologia, che dovrebbe definitivamente prendere piede nel 2022, ci sono ancora diversi studi in essere, in modo particolare dal punto di vista scientifico, per analizzare i pro e i contro. Di certo un Comune, da solo, non può decidere in autonomia se compiere o non compiere un passaggio così importante.
I PARERI «A questo proposito - rimarca Boltin - attendo di avere i pareri di Ispra, ministero dell'Ambiente, della Salute e dell'Arpa». Come detto stanno cominciando ad arrivare, da parte della compagnie telefoniche, le richieste in Municipio sulla possibilità di installare apparecchiature in grado di far funzionare il 5G. «L'autorizzazione la rilascia Arpa tiene a precisare l'assessore il Comune, come edilizia privata, può dare il benestare per il posizionamento delle scatolette che andrebbero a ospitare la nuova tecnologia». In questa fase, sebbene le tempistiche siano molto strette, non c'è ancora una direzione da seguire. E, tanto meno, indicazioni circa i siti da mettere a disposizione». Intanto i comitati anti 5G stanno facendo sentire la loro voce: «Ovunque - sottolineano i rappresentanti locali - sta partendo la nuova rete per cellulari in tecnologia di quinta generazione. La nostra associazione sta seguendo questa evoluzione già da qualche tempo, ma ora riteniamo sia arrivato il momento di prendere una posizione. Dato che non esistono certezze scientifiche che possano garantire la salubrità di queste nuove tecnologie, e in attesa che dal mondo scientifico arrivino delle risposte, riteniamo che sia assolutamente da evitare ogni rischio». A.C.