Diecimila passi di salute riscoprendo il territorio: il progetto che piace al 56% dei friulani

Riscontri hanno evidenziato per il 90% dei partecipanti un miglioramento della forza

Lunedì 5 Giugno 2023 di Antonella Lanfrit
Diecimila passi di salute riscoprendo il territorio: il progetto che piace al 56% dei friulani

Nato come un progetto di benessere e di prevenzione per una popolazione sempre più anziana che deve cercare di mantenersi sana a lungo, «Fvg in movimento 10mila passi di salute» nel corso di pochi anni ha inciso significativamente anche sul territorio, per esempio con il recupero di anelli e percorsi non più abitualmente battuti, e ha raccolto l’interesse di una parte così consistente della regione (42% del territorio e 56% della popolazione) da essere diventato oggetto di studio da parte dell’Università di Udine. Ha fatto «un primo tentativo» di «quantificare» il progetto, con lo scopo di valutare l’impatto e i risultati che ne derivano, Laura Pagani del Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’ateneo friulano, presentando lo studio nel corso di un evento promosso dalla Regione e svoltosi all’auditorium Comelli a Udine. Il progetto 10mila passi di salute coinvolge 6 dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 e ha quali motori tre principi: sostenibilità, partecipazione e inclusione.

Il punto è, come è emerso dallo studio condotto da Pagani, che esso ha dimostrato di avere ricadute almeno su altri 6 versanti oltreché su quello della salute: sociale, turistico, storico, antropologico, della natura e del paesaggio, con una capacità significativa di creare rete tra persone, associazioni e istituzioni. Il progetto, per esempio, ha messo in stretta connessione Regione, Federsanità Anci Fvg, PromoTurismo Fvg e l’Università di Udine con i dipartimenti di economia (Dies) e di Medicina, il Dame.

I percorsi 


A seguito di tre bandi che si sono aperti nel 2019, nel 2020 e quest’anno, i percorsi attivati per 10mila passi di salute sono 78 per complessivi 460 chilometri; interessano 91 Comuni, cioè il 42% del territorio regionale e stanno coinvolgendo il 56% degli abitanti del Friuli Venezia Giulia con più di 15 anni e il 52% di quanti hanno più di 65 anni. Per quanto attiene la geolocalizzazione dei percorsi, il 53% si snoda in pianura, il 18% in montagna, il 20% in collina e il 10% lungo la riviera. Ce n’è, cioè, 48 in pianura, 18 in collina, 16 in montagna e 9 lungo la costa. E non è tutto: attorno ai passi di salute sono nate anche diverse attività. Per esempio, nel corso del 2022 a Gemona, Muzzana del Turgnano, Turriaco e San Quirino sono stati organizzati quattro corsi teorici e 4 corsi pratici per walking leader, in collaborazione con docenti e studenti del corso di laurea in Scienze motorie, cui hanno partecipato 120 persone, per lo più donne. In 18 comuni sono stati attività corsi di ginnastica dolce, per complessivi 350 partecipanti. Decisamente vivace, inoltre, la comunicazione che il progetto ha saputo generare, anche sui social. «Sono numeri che confermano la complessità e la dinamicità» del progetto, ha rilevato nelle sue conclusioni la Pagani, e «l’interesse dimostrato dai cittadini è un valore aggiunto molto importante che andrà valutato nel breve/medio periodo». 

Il corpo che cambia


Altrettanto ricca di dati ed esperienze l’analisi che il coordinatore del corso di laurea di Scienze motorie, Stefano Lazzer, insieme a Antonio Borriello e Elisa De Luca, ha svolto sull’iniziativa inserita nei 10mila passi che ha coinvolto 18 Comuni dove è stato attivato un movimento organizzato e corsi di ginnastica. I centri interessati sono stati Aiello, Basiliano, Buttrio, Caneva, Dignano, Duino Aurisina, Fagagna, Farra d’Isonzo, Gemona, Martignacco, Mortegliano, Osoppo, Resia, Rivignano Teor, San Pietro al Natisone, San Vito al Torre, Savogna d’Isonzo e Turriaco. Con 19 esperti laureati in Scienze motorie hanno partecipato più di 350 persone al mese agli incontri, con un’età tra i 50 e gli 83 anni. Il 90% ha partecipato continuativamente alle attività per un anno e i riscontri, ha sintetizzato Lazzer sono stati «di un lieve miglioramento delle capacità di forza degli arti superiori, inferiori e delle mani; delle capacità aerobiche e della mobilità nelle donne».

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