Ztl colabrodo, 64mila permessi non bastano: 210 multe al giorno, metà non pagate

Sabato 28 Dicembre 2019 di Mauro Giacon
Padova. Ztl colabrodo, 64mila permessi non bastano: 210 multe al giorno, metà non pagate

PADOVA - Quello della Ztl (Zona traffico limitato) è un problema atavico. Dopo 12 anni di telecamere, comunque dal primo gennaio al 15 dicembre hanno registrato oltre 77mila sanzioni, comprendendo la zona della stazione e le corsie preferenziali: 210 al giorno. Più 13mila permessi permanenti e 51mila provvisori. Insomma tra chi se ne frega e chi ha un pass dal medioevo, un colabrodo. Metà delle multe non viene pagata. E non manca chi, come il signor Arnaldo Zuliani, segnala che il giorno di Natale l’accesso in centro storico è stato mantenuto. «Un forestiero con un passeggero non deambulante a bordo non poteva raggiungere il centro se non a rischio di multe».

LA PULIZIA IN ZTL
Ora è in gara l’acquisizione di 33 nuove telecamere che dall’estate in poi permetteranno un po’ di “pulizia”. Ma cosa succederà in futuro? «Le nuove telecamere guarderanno le auto sia in entrata che in uscita. Dunque chi oggi entra e poi non esce più, intasando il centro, sarà scoperto. Le telecamere poi potranno anche sapere di che classe è il veicolo, se è un euro 0 ad esempio non potrebbe circolare quando il pm10 si alza».

«Poi faremo ordine nella banca dati: dal primo giorno di apertura con il nuovo sistema consentiremo gli accessi per un periodo, tipo due mesi. Nel frattempo chiederemo a tutti di rinnovare il permesso. Dopo questo tempo chi non ha rinnovato la propria domanda verrà automaticamente cancellato».

LA ZONA ROSSA
«Il tema della doppia zona è stato proposto dalle categorie economiche. Può essere una modalità di gestione tenuto conto che oggi ci sono diverse richieste di non aprire di più la zona centrale a partire dal sondaggio appena uscito. La persone hanno capito che una maggiore disciplina nei transiti porta a una maggiore vivibilità. Si può giocare sugli orari. A Torino ad esempio c’è una ztl dalle 6 alle 9 del mattino».

IL BOSCHETTI CHIUDE
La prima cosa che succederà sarà la chiusura del Boschetti a fine gennaio. Parcheggio strategico. «Era già previsto prima che arrivassimo noi che sarebbe stato sacrificato per fare un parco. Ma la zona est ha diversi parcheggi, dall’ex Cledca (Padova centro) 600 posti, al Tommaseo 124e al Pace park 247 in gestione al Comune, e il Mantegna 237 posti. Nella zona est la situazione non è critica». E nella zona ovest? Manca un parcheggio scambiatore per chi arriva da Chiesanuova.

LA PRANDINA
«É vero. Stiamo organizzando i parcheggi in modo che non diventino attrattori di traffico. Vanno posizionati in modo che l’entrata e l’uscita non crei situazioni di congestione per cui diventi disagevole impiegare il parcheggio. C’è una capienza massima al park Prandina che è allo studio secondo le simulazioni sulla portata della rete viaria e utilizzare l’area di via Sarpi per un parcheggio più capiente di quello attuale». Il passaggio sulla Prandina è fondamentale perché Lorenzoni benedice il parcheggio - prima notizia - ma solo se non creerà intasamenti. Va da sè che mille posti non sono accettabili. «Non c’è nessuna ideologia ma il pragmatismo di un tecnico che deve dare risposte razionali. Io non voglio mettere in croce le persone per situazioni mal gestite».

EUGANEO SCAMBIATORE
«Per la zona ovest anche usare il parcheggio dell’Euganeo come scambiatore è possibile secondo me.

Deviando la linea 11 lì davanti, ci sono altri mille posti. Per chi viene da nord è più facile. Ma va di pari passo con un percorso di educazione alla mobilità».

Ultimo aggiornamento: 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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