Nuova Ztl, ecco le telecamere. ​Ogni giorno ci sono 210 infrazioni, 77mila multe all'anno

Mercoledì 5 Febbraio 2020 di Mauro Giacon
Nuova Ztl, ecco le telecamere a Padova
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PADOVA - In Comune assicurano che questa settimana o al più tardi all'inizio della prossima sarà pubblicato all'albo pretorio il bando per l'acquisizione di 33 nuove telecamere per il controllo della zona a traffico limitato. Questo significa che, tempo un mese per le risposte e un altro per l'individuazione del vincitore, all'inizio dell'estate le vedremo installate. Un'iniziativa importante non solo per la spesa, 1 milione e 396mila euro comprensivi di 500mila euro di manutenzione per sei anni, ma soprattutto per il fatto che determineranno l'avvio della ztl a due velocità di cui l'amministrazione favoleggia almeno da un anno in battaglia con i commercianti che si sono visti cambiare più volte le carte in tavola. Non solo: le telecamere darebbero in senso anche al piano parcheggi del centro allo studio da quattro mesi.

Ma andiamo con ordine. Le telecamere devono riportare ordine in centro storico. Ogni giorno ci sono 210 infrazioni cioè 77mila multe all'anno a fronte di 64 mila permessi di ingresso. Un'assurdità. Ci sono furgoncini che entrano con il permesso di carico e scarico e restano dentro tutto il giorno, perchè sanno che non ci sono strumenti che ne rilevino l'uscita. Come invece accadrà fra qualche mese. Con i nuovi strumenti inoltre comincerà una pulizia totale dei permessi. Sarà chiesto il rinnovo: chi non risponde entro quattro mesi resterà fuori. 

LA NOVITÁ
Ma la novità più importante sarà l'allargamento della zona rossa cioé libera dalle auto 24 ore su 24, al duomo e in via Vandelli, davanti alla basilica, dove potranno passare solo lavoratori e residenti. Insomma piazze ghetto e duomo blindate. In cambio i commercianti hanno ottenuto una risposta più morbida nelle altre zone. Dal momento che i varchi saranno spenti dalle 20 (o dalle 21 ancora non c'è accordo) e funzioneranno dal lunedì al venerdì. Significa che alla sera si potrà entrare in centro e poi il sabato e la domenica. Per dire: oggi non entra nessuno, i varchi sono accesi dalle 8 alle 23.30 con un solo spiraglio alla domenica mattina fino alle 14. Insomma si difende un altro pezzo di centro e, per non desertificare tutto il resto, visto che ci sono 500 pubblici esercizi e 3.500 negozi, si apre.

Ma quando i varchi attuali, il sabato e la domenica o nelle sere infrasettimanali saranno spenti, chi vigilerà sulla zona rossa? Ci vogliono altri varchi elettronici. Almeno 6 o 7. Uno ci vuole in via Vescovado per isolare il duomo, uno in via Rialto per evitare l'attacco dal ghetto, uno è possibile in via Manin, uno serve di sicuro in via del Santo all'intersezione di via Gaspara Stampa direzione via S. Francesco. Uno all'imbocco di via S. Martino e Solferino in direzione Ghetto. Uno in via S. Francesco all'intersezione con riviera Tito Livio e ponti romani in direzione di piazza delle Erbe. Uno in piazza Capitaniato all'intersezione con via Accademia e via Dondi dell'Orologio in direzione della piazza.

I COMMERCIANTI
Poi c'è l'aspetto della condivisione. «La pedonalizzazione è un obiettivo condiviso oggi da molti commercianti e da sempre dalla Confesercenti: è un passaggio essenziale per migliorare la fruibilità e la vivibilità del nostro centro storico e per creare migliori percorsi di shopping tra sistema dei parcheggi e centro. Ma attenzione: non si pensi che il tutto possa risolversi impedendo semplicemente l'accesso alle auto. La pedonalizzazione va costruita con i commercianti, gli artigiani, i professionisti, gli esercenti e quanti nell'area vi operano». Parole di Cristiano Amedei delegato Confesercenti per il centro storico e titolare della Libreria Minerva in via del Santo. «Occorre definire il sistema di servizi collegato, occorre evitare che le pedonalizzazioni portino automaticamente ad un incremento dei canoni di locazione con conseguente possibile espulsione della rete commerciale diffusa ed arrivo di franchising come successo a Padova in via Roma o via San Fermo. La pedonalizzazione non è un semplice progetto di arredo urbano ma deve rientrare in un'idea di rigenerazione urbana e di sviluppo economico dell'area: è nell'interesse di tutti che questa idea venga sviluppata coinvolgendo realmente noi commercianti».
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