Il numero dei contagi nei Comuni padovani è da zona rossa

Giovedì 6 Gennaio 2022 di Silvia Moranduzzo
Il numero dei contagi nei Comuni padovani è da zona rossa

PADOVA - Zona rossa. Tutta la provincia di Padova se si guardasse solo all’incidenza dei contagi sul numero di abitanti dovrebbe entrare in zona rossa. Il monitoraggio settimanale inviato dall’Ulss 6 Euganea ai sindaci di tutti i comuni della provincia che prende in considerazione i giorni tra il 27 dicembre e il 2 gennaio è a dir poco impietoso. La provincia di Padova registra complessivamente 10.579 casi in quella settimana su una popolazione di 929.520 persone e l’incidenza è di 1.138,11 per 100mila abitanti, ben al di sopra di quella che stabilisce l’ingresso in zona rossa, cioè 250 casi ogni 100mila residenti. Se non si chiude è perchè la percentuale di posti letto nei reparti ordinari e nelle terapie intensive è al di sotto di quella limite.
Se andiamo a guardare nel dettaglio i distretti in cui è divisa l’Ulss 6 Euganea vediamo che l’Alta padovana ha l’incidenza più alta (1.193,39) mentre la più bassa, comunque sopra soglia, si registra nella zona Terme Colli (1.083,12).

La città di Padova ha un’incidenza di 999,01 con 2.081 casi su 208.306 residenti, non una delle più alte. Ma comunque poco meno che raddoppiata se si va a guardare alla settimana precedente, quando l’incidenza era di 531. 

MAGLIA NERA 

La maglia nera spetta a Ponso con 56 contagi su 2.380 abitanti e un’incidenza di 2.352,94. Due i casi che saltano all’occhio. Merlara e Vo’. Due simboli della pandemia perché da un lato c’è il comune dove ha sede la casa di riposo Scarmignan, la più martoriata nella prima ondata della pandemia. Dall’altro c’è il paese che ha dato inizio a tutto in Veneto, il primo ad essere chiuso, studiato e ristudiato dagli scienziati dell’Università di Padova con in testa il direttore della Microbiologia dell’Azienda ospedaliera Andrea Crisanti, e non solo.
A Merlara si registra l’incidenza più bassa di tutta la provincia, che comunque è superiore a quella stabilita per l’entrata in zona rossa: 434,61 perché ci sono stati 11 casi di contagio Covid su 2.531 abitanti nella settimana tra il 27 dicembre e il 2 gennaio. Fino alla settimana precedente, Merlara era ancora sotto la soglia critica assieme a Correzzola e Vescovana. Comuni che ora registrano un’incidenza rispettivamente di 766,51 (39 casi su 5.088 abitanti) e 911,68 (16 casi su 1.755 residenti). In una settimana i casi a Merlara sono quasi raddoppiati, da 6 a 11, ed è uno dei comuni con il più alto tasso di vaccinati. Probabilmente anche a causa di quanto accaduto alla casa di riposo, un ricordo che ha lasciato il segno. 
All’epoca anche la sindaca Claudia Corradin si era ammalata continuando comunque a lavorare assieme alla presidente della Rsa, Roberta Meneghetti, per far sì di arginare il più possibile il contagio e far arrivare i dispositivi di protezione che ad un certo punto hanno cominciato a scarseggiare nella struttura. Così come in tantissime altre in tutta Italia durante i primi mesi della pandemia. Vo’, per contro, presenta un’incidenza alta. Con 62 casi di contagio su 3.277 abitanti il rapporto è di 1.891,97. E paradossalmente il comune che per primo ha chiuso i confini per arginare la pandemia è anche quello con più resistenza al vaccino anti-Covid. Rispetto al resto della provincia la percentuale di vaccinati è più bassa, attorno all’80%. 

Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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