PADOVA - Salgono a 152 i casi positivi al West Nile virus registrati da fine giugno ad oggi nel Padovano. Se ne contano quattro in più rispetto a venerdì scorso, tra questi ci sono due pazienti con sintomi gravi.
«Poco meno della metà dei 152 casi sono forme neuroinvasive, persone con sintomi pesanti, che il più delle volte necessitano di ricovero in ospedale - spiega la dottoressa Lorena Gottardello, medico dirigente del Dipartimento di Prevenzione -. È importante ribadire l'importanza della prevenzione: quando si è all'esterno, bisogna utilizzare repellenti oltre che indossare pantaloni lunghi e maglie a maniche lunghe. Per quanto riguarda la disinfestazione è altrettanto fondamentale la lotta alle larve, sia dal lato pubblico che nei giardini privati, mediante le pastiglie larvicide». La cosiddetta febbre del Nilo Occidentale sta colpendo duramente il territorio, finora sono state dieci le vittime. Tra venerdì e sabato scorsi sono morti due uomini, ricoverati in rianimazione all'Azienda Ospedale Università di Padova da diverse settimane. Si tratta di un 82 enne residente a Limena, entrato nella struttura ospedaliera l'8 di agosto e di un 72 enne di Anguillara Veneta, ricoverato dal 13 luglio. Sommando i ricoveri dell'Ulss (in provincia) con quelli degli ospedali cittadini, si arriva a una trentina di pazienti.
LE DISINFESTAZIONI
Finora il Comune di Padova, per limitare la diffusione delle zanzare nelle zone in cui si sono registrati cluster, ha emanato cinque ordinanze di disinfestazione. L'ultima risale al 23 agosto scorso e ha coinvolto le vie Pinali e Longon. In precedenza, invece, la medesima procedura aveva riguardato le seguenti zone: via Martiri della Libertà e Piazza Caduti della Resistenza; via del Bigolo e Mozart; via Filangieri, Cavallotti, Fratelli Bandiera e San Giovanni Bosco; via Bertacchi. Il provvedimento è sempre indicato dall'Ulss, considerate le indicazioni della Regione. Quando si riscontrano almeno due casi positivi al West Nile ravvicinati, è prevista l'effettuazione di interventi adulticidi, larvicidi e di eliminazione dei focolai larvali per un raggio minimo di 200 metri dal luogo dei contagi. Le disinfestazioni notturne adulticide sono straordinarie perché si tratta di un intervento molto impattante per l'ambiente circostante, a cui di deve far ricorso solamente quando è proprio strettamente necessario.
VAIOLO DELLE SCIMMIE
L'attenzione dell'Ulss è anche sul contagio da vaiolo delle scimmie, che da giugno ad oggi conta 21 infezioni accertate. «La situazione è stazionaria rispetto la scorsa settimana, ma continuiamo a vaccinare sottolinea la dottoressa Gottardello -. Tant'è vero che appena abbiamo avuto la garanzia dell'arrivo delle nuove dosi di vaccino, abbiamo immediatamente messo in prenotazione un centinaio di persone. Continueremo questa settimana e la prossima a vaccinare. Al momento abbiamo chiamato le persone in lista d'attesa, che chiaramente avevano la precedenza, ma chi non ci aveva pensato e ora desidera vaccinarsi, basta che ci scriva. Si può fare richiesta attraverso la nostra e-mail. Risponderanno i nostri operatori, che daranno tutte le indicazioni necessarie». Per fissare un appuntamento si può scrivere a sisp.vaccinazioni@aulss6.veneto.it con dati anagrafici completi e recapiti telefonici.