Covid, volontari di comunità per Padova: 200 adesioni in una settimana al Csv

Domenica 22 Novembre 2020 di Mauro Giacon
L'appello del Csv di Padova è stato accolto da numerosi volontari

PADOVA - «La differenza dall’altra volta è che il Csv coordinerà la formazione dei volontari e li supporterà, ma saranno le associazioni a gestirli. Perché diventeranno volontari di comunità». Emanuele Alecci, anima del Centro servizi volontariato, illustra così la differenza fondamentale per la macchina della solidarietà che ha funzionato benissimo nella prima ondata e che si sta mettendo di nuovo in moto. 
«In una settimana abbiamo ottenuto la disponibilità di quasi 200 persone tanto che “Per Padova noi ci siamo” progetto avviato dal 14 marzo 2020 e proseguito in forme diverse fino a settembre 2020 potrebbe diventare “Per Padova noi ci siamo sempre”». 
Ma con nuove modalità. «Perché le associazioni hanno imparato a lavorare insieme. E per quanto riguarda Padova capitale anche noi abbiamo ancora qualcosa da concludere prima della cerimonia finale il 5 dicembre al Verdi».
Il modello che Comune di Padova, Csv provinciale e Diocesi hanno previsto si basa sulla possibilità di attivare un aiuto di prossimità che abbia al centro la capacità dei quartieri e dei rioni di autorganizzarsi e mobilitarsi. Il tessuto padovano è ricco di associazioni, parrocchie, comitati di base, ma anche di servizi ed istituzioni che fanno della territorialità un tratto distintivo: significa che sono radicati, conoscono la comunità locale e da questa ne sono attraversati ed arricchiti. 
Per questi motivi la seconda fase del progetto Per Padova noi ci siamo, con il Centro di Servizio Volontariato, il Comune e la Diocesi ha l’obiettivo di coordinare, rinforzare e supportare le reti che già esistono nei quartieri e di farne nascere di nuove, fornendo un sostegno affinché la capacità di dare risposte sia organizzata ed efficace. 
Il ruolo delle associazioni di volontariato in questa nuova fase sarà fondamentale. Sono state censiste, geolocalizzate e sono stati raccolti i primi loro spunti. 
Sono già 120 le associazioni e le parrocchie aderenti, e circa 200 i partecipanti agli incontri di quartiere tra associazioni, parrocchie e consulte per raccogliere le disponibilità e organizzare le modalità di risposta ai bisogni. Ne manca uno che sarà fatto domani al Quartiere 5 Armistizio-Savonarola con le Consulte 5A e 5B alle 20.30.
Inoltre sono 191 i volontari che hanno dato la disponibilità per questa nuova fase e che parteciperanno alla formazione il 24 novembre e 1 dicembre prima di avere il “bollino” di volontari di comunità ed essere inseriti all’interno delle associazioni.
Che cosa potranno fare i volontari? Tra le disponibilità emerse in questi incontri ci sono: tamponi a domicilio ai cittadini anziani che non possono uscire.
Presidi di ascolto e raccolta bisogni, trasporto e disponibilità per piccoli lavori di casa. Poi sportello digitale per anziani e studenti, spazio per la didattica a distanza per ragazze e ragazzi, ascolto psicologico, selezione di libri, soprattutto per bambini, da consegnare con le spese. Infine formazione per volontari su relazione di aiuto con strumenti da remoto.
 

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