VO' (PADOVA) - Doppio lutto a Vo': a poche ore di distanza muoiono stroncati da malore Alessandro Benato, 51 anni di Boccon, e Stefano Soster, di 48, che pur abitando a Carbonara di Rovolon continuava a frequentare il borgo in cui era nato e cresciuto. Viticoltore innamorato del suo vino l'uno, imbianchino e venetista l'altro.
Alessandro Benato: chi era
Alessandro Benato si era impegnato anche in politica come coordinatore locale di Forza Italia. Due anni fa, morto il padre Romeo, aveva preso in mano l'azienda di famiglia, la Cantina Benato. E da quando la madre era rimasta vedova, dormiva da lei per farla sentire meno sola. È stata lei a trovarlo ieri all'alba: Alessandro era a terra, esanime, sul pavimento del bagno. L'arrivo dei soccorsi non è bastato a salvarlo. La sua morte è stata un blackout per la moglie Monica e la figlia Emma, 11 anni: «Ci siamo guardate negli occhi e abbiamo urlato. Fortissimo racconta Monica De Stefani, che è presidente del consorzio Pro loco Euganeo . Ora vedo solo buio davanti a me». I medici ipotizzano un infarto o un'embolia polmonare, ma la famiglia vuol vederci chiaro: il 51enne godeva di buona salute e non ha contratto il Covid, da qui la richiesta dell'autopsia. Alessandro ha salutato le sue donne mercoledì sera: un bacio a Monica, un strucon alla piccola e poi a casa della madre, a 200 metri dalla sua. A 51 anni, con uno scooter già in garage, voleva regalarsi una moto. Purtroppo non ha fatto in tempo. «Era un bravo ragazzo, caparbio e tenace come tanti agricoltori del posto lo ricordano in paese . Chiuso solo in apparenza: se conquistavi la sua fiducia scoprivi una persona gioiosa». Oltre a moglie e figlia, lascia nel dolore la mamma Gioconda e la sorella Sonia.
Stefano Soster: chi era
Stefano Soster, 48 anni, si è accasciato invece nel magazzino di casa, dove stava pulendo l'attrezzatura di lavoro. Al telefono non rispondeva da ore e i fratelli si sono preoccupati. Celibe e senza figli, Soster lavorava in proprio come imbianchino. Passione sconfinata per le moto: molto conosciuto tra i centauri, vedeva nelle 2 ruote anche un mezzo con cui promuovere i suoi Colli e sostenere iniziative di beneficenza. E poi il sogno della Serenissima: «Era un venetista convinto ma aperto al dialogo racconta l'amico Luca Toniolo . Simpaticissimo e scanzonato, amava stare in compagnia». Lacrime e cordoglio in paese per due vite spezzate all'improvviso.
