Il titolare del wine bar: «Nessuno vuol lavorare nel week end, rischio di chiudere il locale»

Mercoledì 8 Settembre 2021 di Lorena Levorato
Stefano Zampieri, titolare del noto wine bar “Al Vigorantino”
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PADOVA - «Non trovo personale, rischio di dover chiudere». È lo sfogo di Stefano Zampieri, titolare del noto wine bar “Al Vigorantino” che rischia la chiusura perché non trova personale disposto a lavorare nei week end

LA SITUAZIONE
Da diverso tempo Zampieri sta pubblicizzando l’annuncio per la ricerca di personale per il suo locale. “«Al Vigorantino, ristorante, wine bar e pizzeria: cerchiamo personale per assunzione a tempo indeterminato». 
A dire il vero sono molte le risposte ricevute e altrettanti i candidati che si sono presentati per il colloquio.
«Ci sono stati diversi ragazzi e ragazze che hanno chiesto informazioni in merito, sugli orari e i giorni di lavoro, sulle mansioni e sullo stipendio – ha detto Zampieri -. Ma molti, poi, sono spariti nel nulla; altri dopo il periodo di prova non si sono più fatti vedere adducendo malattie o non ben definiti problemi famigliari o personali. Altri ancora si sono dimostrati inadeguati alle mansioni richieste». 

LE PERPLESSITÀ
«Una cosa è certa: tutti sottovalutano i sacrifici del mestiere. E nessuno, dico nessuno, vuole lavorare di sabato e domenica». Parole che non ci si aspetta di sentire di questi tempi dove, dopo mesi di stop per le restrizioni Covid, e di riprese a singhiozzo, il lavoro è sempre al centro delle questioni politiche e sociali. 
«Rischio di chiudere perché se i clienti che prenotano da noi, dandoci così fiducia e facendoci lavorare dopo i vari lockdown della pandemia, non trovano soddisfazione nel servizio, non tornano più». 
«Ho dovuto chiudere due ore domenica scorsa perché ho dovuto riorganizzare i tavoli in base ai dipendenti disponibili e, soprattutto, perché ho lasciato una pausa più lunga a coloro che poi hanno lavorato anche alla sera». 

LO STIPENDIO
«Lo stipendio mensile è sui 1.300 euro: siamo in 8 fissi, e mi mancano due banconieri. I turni sono assolutamente flessibili e cerco di andare incontro alle esigenze famigliare di ciascuno: si lavora dalle 7 alle 15 e poi 16 a mezzanotte, oppure dalle 8 alle 16 e dalle 17 all’una. Le classiche 8 ore. Tra pochi giorni inaugurerò il nuovo chiosco bioclimatico e il plateatico esterno è assolutamente ecocompatibile. Ho investito molti soldi in questo locale e cerco anche di avere un occhio green per l’ambiente».

L’INVESTIMENTO
Per non contare tutte le iniziative sociale che Zampieri organizza e promuove per il territorio: la pizza gratis a casa per le famiglie indigenti segnalate dalla Caritas, le coperte per la comunità di Sant’Egidio, la donazione di libri scolastici per i bambini in disagio economico, solo per citarne alcune. 
«Purtroppo, noi ristoratori hanno sofferto più di tutti le chiusure per l’emergenza Covid, e ora ci ritroviamo a non riuscire a reperire personale che abbia voglia di lavorare, rischiando di chiudere. Si preferisce, come ho sentito dire con le mie orecchie, rimanere a casa con i genitori e fare qualche lavoretto in nero».

 

Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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